La torre


Sei morta ieri nell’ ora del crepuscolo. Il cancro ti ha spezzata. 
In un solo colpo svuotato in un solo colpo riempito di tuono mi volto verso il mondo popolato dalle fiamme 
mentre il sangue versato irriga gli occhi e la ferita aperta sugge finalmente il vento ebbro 
della tenebra: 
è l’odio nella sua forma perfetta che mi incammina verso la torre più alta,
una lacrima un gradino alla volta verso la torre più alta tra le torri più alte.
E chiamo e ancora invoco sciagure e sciagure che una alla volta o tutte 
contro me si scaglino, non le temo. 
Da questa torre e da questa torre soltanto fisserò il sovrumano deserto, 
e le grida si faranno falchi e sparvieri, 
e quando mi sentirò ormai vinto,
annientato, 
volgerò il pensiero alle rocce, alle belve feroci.

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