Sono arrivata a Parigi nel pieno della fashion week, l’evento più chic e atteso della moda, e nel mio girovagare senza meta, per le vie del centro della città, una cosa più di tutte mi ha colpito e fatto riflettere su come, per certi aspetti, Francia e Italia siano diverse. Nessun riferimento, naturalmente, ai soliti luoghi comuni o ai distinguo campanilistici, anche perché, detto tra noi, tentare di imbastire una difesa – pure solo d’ufficio dell’Italia – sembra essere un’impresa impossibile se non addirittura perniciosa.
La mia curiosità si è, invece, concentrata sulle donne. Non mi era mai capitato di incontrare per strada così tante donne incinte quante ne ho viste in pochi giorni a Parigi. Jeunes filles o anciennes femmes, come vengono “graziosamente” apostrofate le donne appena sopra i quarant’anni, con le loro magnifiche pance rotonde erano ovunque andassi. Un vero e proprio inno alla maternità, si potrebbe dire.
E la conferma di quanto la salute e il benessere delle donne stiano a cuore ai francesi lo si evince, pure, dalla lettura dei quotidiani.
Su Le Figaro la responsabile dell’inchiesta “nationale périnatale”, Béatrice Blondel, ha lanciato un preoccupato allarme sul declino della fertilità e sui rischi, per l’insorgenza di patologie, che corrono madre e bambino quando le gravidanze, per la nascita del primo figlio, vengono rimandate a dopo i 35 anni.
Per risolvere il problema il primo passo da compiere, suggerisce la Blondel, dovrebbe essere quello di non continuare a considerare il fenomeno della gravidanza posticipata come un effetto tipico dello stile di vita della società occidentale.
Da qui l’invito rivolto alle istituzioni a promuovere con investimenti seri e mirati – nonostante la crisi economica – politiche a sostegno della famiglia e del reddito al fine di contrastare la precarietà del lavoro femminile.
Ma la maternità a Parigi è, anche, gossip. I media francesi sono stati per giorni in fibrillazione per l’arrivo – avvolto da curiosità, depistaggi e rumors che si rincorrevano sul web – di una nuova inquilina all’Eliseo.
Il parto di Carla Bruni dato per imminente alla vigilia delle primarie del PS – vinte, al primo turno, da Martine Aubry sulla fascinosa Sègolène Royal – è avvenuto, con buona pace di tutti, dopo la sfida finale del ballottaggio che ha attribuito ad Hollande la candidatura per le presidenziali del 2012.
Julia, è questo il nome della premiere bébé, fa già sognare i francesi perché per la prima volta nella storia della Repubblica un presidente in esercizio diventa padre e soprattutto perché – come fu per l’America dei Kennedy negli anni sessanta – presto sarà possibile vedere la petite jeune fille gattonare sotto la scrivania di Monsieur le President.
Insomma, la “viè est vraiment en rose à Paris” perchè i francesi hanno voglia di guardare avanti, non hanno paura del futuro e puntano tutto sulle donne cercando di tutelarne, come meglio possono, salute e benessere. Peccato non poter dire la stessa cosa dell’Italia