L’abbraccio

Quando mi persi,
annaspai,cercai
una guida,
una casa.
Chiesi a una donna,
“Non sono tua madre”
rispose.

Poche righe per
ristabilire il presente
Poche righe per dire
quello che ho fatto,
gli studi,il lavoro.
Il talento, per riconoscere
d’istinto chi avere davanti

Portai l’autostima alle stelle
sognai di vivere altre vite
oltre quella.

Tra una pausa e l’altra,
a tradire tornò il ricordo.
Fu l’abbraccio ad
incrinare ogni traccia
di quella finzione
e ristabilire congedi
ed addii.

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