L’avventura della Giovane Befana

La ragazza frequentava la scuola per realizzare il suo sogno di diventar Befana e aver titolo a partecipare alla consegna dei doni nella magica Notte del 6 gennaio.
L’unica maestra della scuola non poteva che essere una piacente e avveduta signora dai capelli color argento, di nome Vecchia Befana.
Terminato il corso di studi Vecchia Befana acconsentì alla collaborazione. Fu così. Qualche ora prima che avesse inizio la fantastica Notte la magica insegnante perfezionò le ultime indicazioni alla giovane.
“Carissima”, disse Vecchia Befana, “ricordati che per volare sulla scopa devi mettere in pratica tutti i segreti millenari di cui solo Noi Befane siamo custodi. Prima di tutto, non devi mai fidarti della tua scopa impertinente, devi ripassare a occhi chiusi il percorso che ti ho indicato, e, soprattutto, evitare di concederle libertà di manovra”.
La giovane ascoltò con attenzione gli ultimi consigli, poi venne l’ora delle consegne. Il lavoro non poteva più attendere.
Tutto andava per il verso giusto.
Fu un attimo. Una leggera distrazione – e la scopa volle prendersi il suo quarto d’ora di celebrità. Decise di zigzagare in modalità indipendente tra tetti e comignoli.
La giovane Befana era terrorizzata. Provò a riprendere il controllo della scopa che invece accelerò come una Formula Uno e, spettacolarmente, finì la corsa contro un massiccio comignolo.
Vecchia Befana da lontano notò lo spettacolare ma non troppo grave incidente. Intenta a completare il necessario lavoro sulla propria super scopa, solo alla fine poté preoccuparsi per la giovane aiutante.
Si precipitò volando all’ospedale dove la giovane era ricoverata. Aveva portato con sé una calza colma di cioccolatini e senza farsi vedere, come aveva appena fatto con tanti bambini nei secoli passati, entrò nella stanza e si avvicinò alla ragazza.
“Ecco cara, il cioccolato è il migliore rimedio in un caso come questo, anche se un po’ di carbone te lo saresti meritato le sussurrò. Poi le prese una mano e le pose accanto la calza dicendo “sappi farne uso migliore della scopa” e infine sorrise teneramente.
A sua volta la giovane Befanina sorrise, e, a bassa voce “nonna, non preoccuparti”, le sussurrò, “è solo una piccola rottura. Avrò bisogno di un mesetto di riposo prima di riprendere le lezioni di volo per la Notte del prossimo anno”.
Qui Vecchia Befana strizzò l’occhio con complicità. “Devi sapere, cara, che anche io quando ero una Giovane Befana ho preso le mie tranvate. L’importante è imparare dagli errori per continuare a volare. Tutti possono trovare comignoli lungo il percorso”.
Mentre la giovane iniziava a gustare i cioccolatini la Vecchia sparì.
Quella notte la ragazza continuando a mangiarsi i cioccolatini comprese di avere ancora la possibilità di sognare imprese di volo e relativi capitomboli avventurosi.

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