Le donne di Emma Dante

Terribilmente attuale, Misericordia, il film di Emma Dante, comincia con la violenza dello stupro e il pestaggio mortale di una donna . A ricordarci che ogni 24 ore in Italia c’è un femminicidio.
E scatta da subito la misericordia: è successo qualcosa che ci riguarda,che condividiamo, che ci turba profondamente, che esige compassione e che ci trascina dentro al film senza via d’uscita.
Poi arriva Arturo, figlio innocente di quella violenza, ragazzo disabile che nasce dai pugni di un uomo e dalla morte di sua madre. Arturo che danza all’infinito e gira in tondo, gira e gira sempre più rapidamente fino
allo stordimento per riscattare la vita. Arriva Arturo, tenera creatura che non cresce mai e che con il suo sguardo pulito sul mondo porta finalmente leggerezza sulla comunità.
E subito dopo il film ci racconta di quella strana comunità di emarginati, di quella “famiglia allargata” fatta di donne splendenti costrette a prostituirsi che nella miseria e nella sporcizia curano l’intero mondo – e di
uomini brutali e violenti che vivono sfruttandone i corpi in un commercio sudicio e rabbioso.
A fare da sfondo e, anzi, a fare fronte alle brutture e ai soprusi sta il mare. Il mare azzurro e trasparente come il vestito da sposa che indossa la giovane prostituta prima di essere posseduta con violenza dal suo
sfruttatore. Il mare che viene generosamente a lavare lo sporco di quelle relazioni e a purificare le vittime.
Poi arriva la complicità nascosta tra le donne, la loro forza e la loro generosità, l’accoglienza e l’amore per un figlio non nato da loro.
Arriva dalle donne, da quelle femmine distrutte dagli abusi, tanto amore da far tremare, almeno per un momento, anche i loro sfruttatori.
E la natura meravigliosa della Sicilia che Emma Dante conosce bene salva solo loro, le donne. Salva le donne e quel fanciullo tenero e disabile che non è nè uomo nè donna. Solo quel fanciullo infatti, potrà partire e andarsene dal degrado e dalle baracche sudicie in cui è stato accolto.
Potrà attraversare felice il mare in un finale commovente e straziante, di speranza e misericordia, accompagnato dalla colonna sonora di Baglioni che canta “Avrai” e da tutte le nostre lacrime.
Un viaggio infernale – come ha detto qualcuno – lastricato di fiori, arcobaleni, mare, corse, gioie e desolazioni. Un inno alla magnifica, inesauribile forza delle donne che escono dal film come uniche vincitrici, splendide eroine piene di grazia.
Un Capolavoro.

0 commenti su “Le donne di Emma Dante”

  1. Iella/Gabriella Ponzoni

    Oggi è in atto una vera guerra che nessuno analizza e di cui parlano solo i terribili femminicidi che macchiano di sangue tutti i nostri giorni

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