Le donne e la violenza che le perseguita

Il numero 120 della rivista Leggendaria, diretta da Anna Maria Crispino, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ne affronta il tema con completezza e passione. Se qualcuno, donna o uomo, vuole conoscerne i dati – spaventosi – e lo stato delle cose nel nostro paese, dovrebbe leggerlo da cima a fondo.
È un dossier che parla di numeri violenti e implacabili: sono milioni all’anno le donne italiane che subiscono violenze di ogni genere, e decine che ne muoiono. Una strage in tempo di supposta pace. Nelle pagine di Leggendaria c’è ricchezza di riflessioni sui motivi che alimentano la piaga.
Viviamo in una società che ha attraversato millenni di storia patriarcale, di cultura della misoginia, di persecuzione delle donne, accogliendo il fenomeno come “naturale”. Ma oggi dovrà ben interrogarsi sul cambiamento, rivoluzionario e nonviolento del femminismo; vale a dire la presa di coscienza dell’uguaglianza degli esseri umani, a prescindere dalle differenze di genere.
Leggendaria apre una grande finestra sui libri e i film fatti da donne, che hanno tematizzato lo stupro e l’assassinio da parte degli uomini. All’interno della finestra culturale, se ne apre un’altra, televisiva, soprattutto per le serie criminali americane. Le storie e le immagini di violenze e omicidi, se non filtrate dalla consapevolezza dell’autore e/o dello spettatore, alla lunga offrono incandescenti esempi di crudeltà sulle donne che creano effetti permissivi e imitativi.
Dal punto di vista più immediato e pratico, la rivista sottolinea le difficoltà in cui si muovono i centri antiviolenza, sia che si tratti di iniziative private che pubbliche. Non ci sono fondi; anzi, recentemente, il comune di Roma non ha nemmeno rinnovato gli stanziamenti destinati ai centri. Le responsabili dei vari centri Italiani, dal nord, al centro, al sud, intervistate, affermano con forza l’urgenza della creazione di una rete capillare di luoghi d’aiuto, che possano accogliere le donne maltrattate e iniziare insieme a loro un percorso di ricostruzione dell’autostima e della propria libertà.
Anche le forze dell’ordine devono sviluppare la propria capacità di ascoltare, di intuire le situazioni, e di intervenire quando una donna denuncia stalking o percosse o tentato omicidio. Qualcosa si è mosso, le leggi si sono inasprite e la preparazione è migliorata.
Non manca sulle pagine della rivista il punto di vista maschile, è Luigi Zoia che parla di mancanza del padre come figura di riferimento. Se le donne hanno rivoluzionato il proprio ruolo, anche il genere maschile, privato dei puntelli di un ruolo di potere, devono mettersi in gioco e cambiare a loro volta.
Leggetelo tutto questo numero pressoché monografico che informa e getta luce sui tanti modi in cui si attua la violenza sulle donne. Alle donne non può fare che bene; e molto bene anche agli uomini.

 

Leggendaria, n 120 – A cura di Anna Maria Crispino e Silvia Neonato – Testi di Luciana Di Mauro, Maria Rosaria La Morgia, Rita Falaschi, Cinzia Romano, Franca Fossati, Monica Luongo, Maria Clelia Cardona, Maria Vittoria Vittori, Giovanna Pezzuoli, Bia Sarasini.

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