Buskers a Dublino

LE DUE FACCE DI DUBLINO E DELL’IRLANDA [Cose d’Irlanda #8]

Camminando per Dublino può capitare di vedere due ragazzini fare i buskers e che un musicista attore come Glen Hansard, quello di The Commitments, si fermi e inizi a suonare con loro. In una città italiana questo sarebbe impossibile da vedere: i ragazzini non potrebbero suonare e chiedere dei soldi, un musicista famoso non si fermerebbe, se non forse per fare un video ed aumentare i contatti su Facebook o Instagram.

Dublino ha due facce, una moderna ed una che riporta al ricordo, per chi l’ha vissuta, di una città italiana di trenta, quarant’anni fa, con i suoi lati positivi e i suoi lati negativi. Tranne che in centro le insegne dei negozi sono dipinte o in legno e il neon è poco diffuso. Esistono i negozi di quartiere, i negozietti di cianfrusaglie sono gestiti da vecchi irlandesi così come le baracchette che per strada vendono cappelli o profumi. Il pub sotto casa è la vecchia osteria dove ci si trovava a chiacchierare, dove la gente suonava, dove si chiacchierava con lo sconosciuto che si sedeva vicino. Ci si catapulta indietro nel tempo anche negli aspetti negativi, la droga maggiormente diffusa è l’eroina e i tossicodipendenti usano le siringhe. Alle volte vista da fuori l’Irlanda appare, e in parte lo è, avanzata nei diritti civili. Quattro anni fa un referendum ha approvato la modifica costituzionale che introduceva il matrimonio egualitario, però solo a maggio dello scorso anno è stato sancito il diritto per le donne ad abortire. Il divorzio viene introdotto appena nel 1986, ed è di questi giorni un referendum che ammetterà il divorzio breve e il riconoscimento del divorzio fatto in altri stati. Fino al 1980 in Irlanda era proibita la contraccezione.  Le lotte per i diritti civili riportano ad un Italia degli anni ‘70, i grandi cortei, il coinvolgimento delle persone. Quattro anni fa tutte le contee d’Irlanda, tranne una, votarono in maggioranza per il matrimonio egualitario andando contro il parere della chiesa e ciò riporta indietro alla sconfitta, inaspettata, della chiesa e della Democrazia Cristiana nel 1972 sul divorzio. L’Irlanda è un paese in cui il cattolicesimo è identitario, così come lo sono il rinascimento Celtico, il gaelico, la lingua ufficiale e parlata pochissimo. Gli irlandesi dal 1800 in poi hanno avuto necessità di marcare, alle volte costruendola, la loro differenza dagli inglesi.  Il giorno di Natale non si possono vendere alcolici. Fino a due anni fa non era possibile neanche il Venerdì Santo, ma poi la lobby dei pub si è mostrata più forte dell’identità e della chiesa e la norma è stata abolita dopo lunghe discussioni. Ci sono ancora molte cose da fare, ad esempio abolire l’articolo della Costituzione che recita “in particolare, lo Stato riconosce che con la sua vita all’interno della casa, la donna dà allo stato un sostegno senza il quale il bene comune non può essere raggiunto “, o rendere effettivo il diritto all’aborto.  Molto velocemente l’Irlanda si sta muovendo verso la modernità per ora circoscritta a Dublino alla zona delle grandi aziende, banche ed assicurazioni. La speranza è che eliminando gli aspetti negativi non perda il suo aspetto umano, anche se purtroppo ci sono cattivi segnali che fanno temere una strada diversa. La speranza che, in un paese moderno ed evoluto nei diritti civili, il bambino continui a poter suonare per le strade, andare a scuola da solo, che i negozietti non chiudano e che i pub non si trasformino in locali dove bevi e poi devi lasciare il tavolo.

 

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