Ogni giorno Emanuele Macaluso (EM.MA) su facebook pubblica le sue acutissime e stimolanti riflessioni. Leggetele, terrete in allenamento le meningi. Io lo faccio sempre e, spesso, dico la mia. Oggi Emanuele ha pubblicato una nota dal titolo “Messaggio dalle elezioni in Regno Unito. Se la sinistra non ha una visione del mondo….” Ecco il mio commento.
“Visione del mondo” in tedesco si dice “weltanschauung”. L’espressione indica la tensione verso un mondo (si potrebbe dire anche sistema, ma sarebbe riduttivo) diverso da quello nel quale ci troviamo. Forse questa è la spiegazione più semplice per capire perché – come osservi tu, Emanuele – l’unico che rifletta su questo fronte è il papa. Infatti compito suo e della Chiesa è indicare il mondo della “salvezza”, diverso da questo nostro terreno, al quale gli umani, a certe condizioni, potranno accedere post mortem. Il problema irresolubile di ogni weltanschauung è che il mondo al quale allude non è collocato nell’aldilà ma nell’aldiqua, nella nostra storia umana. Ne deriva una serie di aporie irrisolte, di carattere teorico, etico e pratico che si usa riassumere nel termine “totalitarismo”. Nel caso del Labour, però, non mi sembra il caso di infilarsi in questo genere di questioni; da sempre, infatti, il laburismo e il tradeuninismo sono stati refrattari al bisogno di weltanschauung, tanto da meritare la critica e – anche – il disprezzo di Lenin. Le odierne elezioni inglesi mi sembra pongano invece un problema meno solenne ma non di facile soluzione. Ed Miliband prevalse nel 2010 sul fratello David per un pugno di voti, quando si trattava di raccogliere, dopo la parentesi di Brown – l’eredità di Tony Blair alla guida del Labour. La vittoria di Ed fu considerata una correzione a sinistra. E in effetti lo fu non solo perché il perdente David si collocava in continuità con Blair; ma soprattutto perché Ed vinse rivitalizzando il patto con le Union cancellato invece da Blair e tornò alla concezione del Labour come espressione politica delle stesse Union. Dopo il risultato di oggi, caro Emanuele, la questione si pone in termini molto “terra terra”. La strada di Blair sulla quale il Labour ha vinto per tre volte consecutive le elezioni, non piace perché considerata non di sinistra; quella di Ed Miliband, forse senza weltanschauung ma certo più gradita a sinistra, non consente di vincere. Allora, come la mettiamo? Per vincere si deve smettere di essere di sinistra, o per essere di sinistra si deve rinunciare a vincere? Ovvero – come io modestamente credo – una sinistra di governo deve avere le risorse i caratteri i programmi gli uomini, la leadership per vincere nelle condizioni date, nel momento dato, nel Paese dato? Hic rhodus…. Come vedi non ho nominato Renzi Ma il tuo acume ti farà cogliere che Renzi c’entra E come!