Quando si guarda una fotografia, istintivamente si crede a ciò che rappresenta, perché oggi più che mai, come scriveva Eraclito, si considerano gli occhi testimoni più sicuri delle orecchie. Ma l’apparenza talvolta inganna.
«Cara foto, non smetto mai di ammirarti perché la bellezza che emani mi emoziona. Ti conserverò nel mio tablet per non separarmi mai da te, custodisci la mia fidanzata, rendendola più affascinante»
«La tua fidanzata mi ha fatto il ritocco»
«Cosa vuoi che sia. Avrà regolato la luminosità e i colori, ma la sostanza non cambia. Sei meravigliosa»
«Non mi chiedi a chi stesse sorridendo?»
«Suppongo che stesse pensando a me»
«Ti sarai accorto che mi ha ritagliata?»
«No»
«Accanto a lei c’era una persona che ora non vedi»
«Dettaglio insignificante. Invece chi ha effettuato lo scatto è un artista»
«Perché?»
«Ha colto l’attimo in cui i suoi occhi brillavano di una luce meravigliosa»
«Vuoi sapere cosa è accaduto un attimo dopo?»
«Dimmelo»
«Ha baciato il suo amante, lo teneva per mano. Un bacio lungo e sensuale».