Ostentata Malalingua è laureata in Scienze della Comunicazione Carpita all’Università di Bagnacauda. Seminatrice di zizzania geneticamente modificata, sibilatrice di perfidie di alta classe, depositaria del brevetto dell’innovativo “diffusore di pettegolezzi per auto al mango”, la Prof.ssa Malalingua collabora all’Enciclopedia della Mistificazione ed è attualmente collaboratrice del mensile “Denti a contatto”, la rivista dei Dentisti e Ottici che vogliono aggiornarsi. Dall’ultimo numero di tale rivista, estraiamo l’intervista di Ostentata Malalingua alla Dott.ssa Ics Opportunità
SPECIALE GIORNATA DELLA DONNA: “Disparate disperate”
Malalingua: Dottoressa Ics…
X: Mi chiami pure Pari
M: Dottoressa Pari Opportunità, lo scopo del nostro incontro è spiegare ai lettori le finalità di un progetto in cui crede molto, non è vero?
X: Certamente. Questo progetto è il mainstreaming della prospettiva di genere.
M: Ecco… è già molto chiaro… Mentre assumo questo cachet, può spiegare che cosa significa tale espressione?
X: E’ un principio che ha determinato in modo importante la programmazione delle politiche europee degli ultimi decenni sulle pari opportunità tra uomini e donne. Prende in considerazione le differenze tra le condizioni, le situazioni e le esigenze delle donne e degli uomini per far sì che la prospettiva di genere si applichi all’insieme delle politiche e delle azioni comunitarie.
M: Capisco. Vediamo un esempio pratico. Poniamo io abbia (in ordine di disperazione): 1) le mie cose 2) effetti personali disparati e sparsi da raccogliere e riordinare nonostante una sciatica incombente 3) un figlio moccioso che fa i capricci 4) un marito in mutande che vagola per la cucina in attesa che sia servita cena 5) una suocera dall’alluce valgo e dall’unghia incarnita che pretende che le si faccia pedicure 6) una pratica per l’ufficio da sbrigare per il giorno dopo. Ebbene, Dott.ssa Pari, l’Europa mi garantisce considerazione per le mie esigenze e mi firma la giustificazione da presentare al capoufficio, ai parenti e agli affini?
X: No, no, non banalizziamo! Il mainstreaming di genere può essere definito una strategia volta a smascherare e diminuire le differenze di impatto che certe politiche – a prima vista neutrali in termini di parità tra i sessi – hanno per donne e uomini. In quanto strategia finalizzata al raggiungimento delle pari opportunità, contribuisce a porre in primo piano il punto di vista delle donne, promuovendo la loro partecipazione in campi o ruoli precedentemente loro preclusi in ogni settore, dalla politica all’economia.
M: Dottoressa, sta dicendo che se ora vado dal mio capo e gli spiego che l’impatto di questo impiego (che mi tiene in questa fumosa redazione 12 ore al giorno), dal mio punto di vista femminile nuoce gravemente alla grana della mia pelle e alla mia già irrisoria quota di rapporti sentimentali, egli promuoverà la mia partecipazione a un ruolo di maggiore gratificazione? O almeno a una cena a lume di candela?
X: Per la sua pelle e per i crateri che la infestano temo non vi sia più nulla da fare. Per quanto concerne l’invito a cena, ritengo più probabile una sua promozione ai vertici dell’azienda. Ma tornando all’applicazione pratica del mainstreaming, tale obiettivo richiede un livello di intervento integrato per la promozione di servizi che favoriscano la conciliazione familiare, le pari opportunità nel lavoro e nuovi modelli di servizi pubblici e privati.
M: A parte che se io ho i crateri, lei ha delle rughe che nemmeno il Grand Canyon e che se lei va a cena fuori, è solo perché paga il conto, poniamo un caso concreto: come può una donna conciliare l’impegno di un’occupazione che la realizzi con il carico di bimbi lagnosi, anziani biliosi e uomini incapaci, che di solito pesa sulle sue sole spalle?
X: E’ molto semplice. La strategia di mainstreaming è un’azione progettuale che deve coinvolgere tutti i membri di una partnership di sviluppo attraverso precisi interventi:
– a livello orizzontale, occorre sperimentare nuovi modelli/prodotti/servizi, che potranno essere recepiti da vari sistemi locali;
– a livello verticale, occorre creare partenariati stabili tra soggetti diversi per una programmazione di politiche di pari opportunità e sostegno all’occupazione femminile e ai servizi di conciliazione.
M: Dottoressa, cominciamo a conciliarci con la lingua italiana. Le sue, più che strategie progettuali, mi sembrano parole crociate: “8 verticale, cinque lettere: SI DICE SIA SINONIMO DI DANNO”
X: Parla di se stessa? Cercherò di essere più chiara per le analfabete come lei. Il mainstreaming verticale prevede, a livello regionale, l’utilizzo della rete dei Centri risorse. Il mainstreaming orizzontale agisce a livello territoriale con lo scopo di creare e sviluppare le reti locali attraverso l’avvio di focus group, l’utilizzo di tecnologie e di gruppi di lavoro permanente.
M: Mmm.. posizione orizzontale, reti, focus group… ma… mi sta mica descrivendo un’orgia?
X: E’ forse impazzita? Cosa ha capito? Il mainstreaming verticale, per esempio, a livello comunitario si prefigge l’obiettivo di attivare contatti e reti con gli organismi comunitari e le associazioni europee che si occupano di pari opportunità e le Associazioni europee di enti locali.
M: ORGASMI COMUNITARI IN VERTICALE SULLE RETI DI UN MATERASSO? Dunque una donna per trovare spazio nel mondo del lavoro deve scendere ai soliti compromessi sessuali? Ma si vergogni, Dottoressa Ics! Non c’è giustizia a questo mondo! Altro che pari opportunità! Mai che io abbia mai trovato un’opportunità di questo tipo! Mai che mi sia stata offerta l’occasione di una simile prestazione! Eppure sarei così versatile: verticale, orizzontale, sopra, sotto, su una gamba sola, sotto al tavolo, sopra al tavolo, davanti al fuoco, in una cella frigorifera… (continua, mentre l’intervistata, sgomenta, si allontana furtivamente)
(…arrivederci al prossimo numero de L’Appuntanaso)
[Aglaja]