La porosità dell’anima, quando prova a evitare o assecondare il dispiacere, si riconosce dalle spalle, da come vanno incontro al loro destino. Ampie e platoniche, quando mirano in alto, un po’ ripiegate e soccombenti, basse, quando seguono il precipizio. Oggi le mie sono intermedie, oscillano tra l’ardimento incongruo e l’ altrettanto prevedibile ripiego. Mia figlia mi riconosce, sempre! “Mamma, non ti abbattere! Alza il collo, che sei giovane!” Io, sempre consapevole: rialzare il collo, che sarà mai?