Le vacanze: il massimo sono quelle di Natale. A parte che, tra fare l’albero, preparare i tortellini e santificare pranzi e cene con tutti i parenti, passano in un battibaleno, le vacanze di Natale sono quelle in cui si sta meglio, perché fa freddo e puoi poltrire al calduccio sul divano, tutta fatta su nelle tue paturnie.
Le vacanze di Pasqua non si sa mai bene a cosa vanno incontro. Può piovere o fare freddo o anche molto caldo. Se piove e fa freddo, fai ancora una volta i tortellini, se no puoi ripiegare sulle lasagne. Si mangia l’uovo di cioccolato e si va a fare un giretto in campagna o al mare. Ma se decidi per il mare, stai sicura che pioverà. Poi ci sarebbero le pulizie di Pasqua, ma allora che vacanze sono?
Le vere vacanze frangipalle sono quelle estive, quelle per cui tutti ti chiudono la bocca quando ti lamenti del tuo lavoro a scuola. Sarebbero l’ideale, per chi avesse un bel po’ di soldi o amici ospitali che hanno case di montagna o barche al mare.
Tu soldi niente, amici che invitano sì, tanti, ma saranno inviti veri o tanto per parlare?
E così piombi di colpo dalla frenesia delle mille attività – lezioni, compiti da correggere, registri, relazioni, pagelle, commissioni, recite di fine anno, cene con gli alunni – al nulla.
Potresti pulire, riordinare casa, stirare, razionalizzare cassetti, armadi e ripiani della libreria. Ma sei sicura che è quello che vuoi? Hai tanto tempo, quello è gratis. E c’è caldo, anche quello è gratis e tanto.
Sul mio balcone c’è ombra, il gelsomino profumerà ancora per qualche giorno, e ho due macchie di surfinie fucsia che mi sorridono nel verde. E poi ho i libri, un lenzuolino da ricamare, favole, marmellate e salse per l’inverno…
L’estate sarà lunga e calda, le vacanze felici?