C’era una volta la Leggenda Metropolitana.
Queste storie arrivavano tutte da mio cugino; erano curiose, fantastiche, assolutamente incredibili e analogiche ma non facevano male a nessuno. Ora siamo inseguiti, quotidianamente, da una massa di Bufale inferocite, sempre sul filo della credibilità e informatizzate per correre meglio sui social.
Seminano odio e malcontento facendo leva sui peggiori sentimenti delle persone. Trovano facile terreno nella politica, nel malgoverno, nell’odio verso gli stranieri di ogni ordine e grado e – quasi sempre – ad altro non servono se non a far guadagnare soldi ai loro creatori con i click ricevuti dagli inviperiti utenti.
Pensate sia un bufala pure questa? Documentatevi, allora, su cosa siano i PTC (paid to click) e come vengano remunerati i siti di origine per ogni click ricevuto. Più è sensazionale la notizia, più vi stimola alla polemica, maggiori saranno i likes e, quindi, gli introiti. Voi vi indignate, altri guadagnano: bufala, odio, click, diffusione virale, più odio, più click, ancora più guadagno. Questo è il sistema “bufala”.
Ricordate, invece, com’erano dolci e innocue le Leggende Metropolitane? Con questo pensiero, e un mal celato rigurgito di gioventù, oggi ne ho fatto a mente un breve elenco da condividere per risvegliare anche i vostri aneddoti.
Per primi, credo in assoluto, vi furono i coccodrilli bianchi nelle fogne di New York, sfuggiti a un negozio di animali si moltiplicarono al buio, pallidi come i fiori dei sepolcri pasquali.
Fu poi la volta del simpatico cucciolotto raccolto in sud america durante un viaggio e rivelatosi un gigantesco ratto di fogna dopo aver sbranato il gatto di casa.
In tema di viaggi c’era anche la luna di miele in Kenya con conseguente gravidanza e figlio “di colore” esattamente nove mesi dopo. Melting pot ante litteram!
Come dimenticare il rene asportato? Festa in discoteca, obnubilamento, risveglio in un fossato, tutto bagnato e senza un rene. Sempre meglio della variante: seratona in discoteca, acchiappo, solitudine mattutina con un messaggio, rigidamente scritto con il rossetto sullo specchio del bagno “benvenuto nell’aids”. Nulla in confronto all’autostoppista fantasma che chiede un passaggio, ma si scoprirà essere una ragazza morta anni prima. Paura!
Che dire poi delle varie estrazioni di vari oggetti da ogni orifizio intimo di quella star o di quel cantante famoso. Ricordo ancor oggi una versione del racconto riguardante proprio Richard Gere e un paio di criceti, fate voi l’abbinamento; e per finire: le vipere lanciate, qua e là, da elicotteri con la sigla del WWF o dei V.V.F.F., come fosse la stessa cosa.
Beata innocenza, se penso alle scie chimiche, gli anti-vax, i migranti mantenuti-da-noi e i costi degli svariati aerei-di-renzi , sarei disposto a dare un rene pur di tornare a quegli anni.
Ah! No! Non posso, un rene lo persi già una volta dopo una serata in discoteca…