LIEVITO: LA RIVINCITA

Tesi a raggiungere l’infinitamente grande, in un batter d’ali di pipistrello, siamo stati attaccati dall’infinitamente piccolo. Ma di Ermete “il tre volte grande” e della sua Tavola Smeraldina noi, da buone forchette mediterranee, abbiamo salvato la Tavola perché, se la filosofia nutre lo spirito, anche lo stomaco vuole la sua parte. Nell’Anno Domini 2020 siamo stati messi all’angolo da un microorganismo che non assurge nemmeno allo status di essere vivente avendo descritto i virus come “organismi ai margini della vita”, minuscoli zombi su cui sprecare citazioni cinematografiche. Invisibili killer essi fanno parte, insieme a batteri, lieviti e alghe monocellulari, dei microrganismi che popolano con noi il pianeta.
Compare il virus letale e scompare il lievito amico dagli scaffali dei supermercati dopo esser stato ignorato per decenni.
Ora orde di Nonne Papera armate di redivivi mattarelli hanno sguainato ricette ataviche e al grido di “O la vita o la Torta!” si sono schierate nella trincea più glicemica della storia. Impasti di farine di varia natura lievitano nelle cucine di tutto il mondo gonfiandosi di vita unicellulare, ma ahimè non tutte le femmine di Homo Sapiens Sapiens hanno il cucchiaio d’argento tra i filamenti del DNA. Nonostante le infinite repliche di Master Chef, i temutissimi tutorials di Nigella Lawson e le ricette fai da te delle amiche dalle mani d’oro, una fetta di casalinghe dell’ultima ora ha invaso un vero e proprio campo minato: la pasticceria. E nel momento più solenne, l’infornata, pare che le novelle alchimiste si siano sprecate in riti scaramantici e imprecazioni, forse, come questa:
Lievito Iscariota non tradirmi, Giuda Eucariota !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto