L’INVITO SILENTE DELLA LUNA

Mi siedo,
tanto vale.
D’altra parte una sala d’aspetto
prelude a questo:
aspettare.
Le pareti sono nude
di un color pioggia sincera,
non vedo tavoli
né piante infiocchettate
con trascorsi da inaugurazione.
La sala ospita solo me
e un’ordinata
composta
obbediente
fila di sedie grigio perla.
Intorno un silenzio profondo
come di neve.
Io
sto.
Seduta,
respiro regolare
attendo un cenno,
un invito silente
da parte della luna.
Dovrebbe arrivare a momenti.
Lei non ama le parole chiassose
le risate sparate al cielo:
lei ama la danza sulle punte
il fruscio delle cose segrete
Chopin
e la timidezza.
Forse per questo,
siamo diventate amiche.

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