Lo spettacolo della “Grande Boucle”

Le Tour de France è terminato come era previsto fin dal primo giorno: passerella sugli Champs Elysées e premiazione sotto l’Arco di Trionfo del Team Sky con Froome in maglia gialla.

La squadra più ricca che si può permettere i migliori corridori, mezzi meccanici all’avanguardia, una organizzazione perfetta e non rispetta la personalità dei singoli ha ucciso la competizione.

Inutili sono state le fughe di Nibali ed Aru, la fantasia di Sagan, il Mistral sul Mont Ventoux, l’arrivo di Pantano sotto la grandine e la corsa disperata di Froome rimasto senza bici a pochi metri dal traguardo a vivacizzare la corsa.

Tutto ciò fa male al Ciclismo ma il Tour de France resta la più grande corsa del mondo grazie al pubblico dei tifosi che arrivano da tutti i continenti e si assiepano lungo le strade o sulla cima dei monti per applaudire i loro beniamini.

E poi ci sono le coreografie preparate dai francesi lungo il percorso, le riprese televisive delle bellezze del paesaggio, paesi e castelli che i nostri “cugini” sanno molto ben valorizzare.

Questo è il vero spettacolo!

Già nel 1986 lo aveva capito il grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado che risiedeva in Francia .

Invitato al Tour per un reportage ne fu felice, scattò bellissime foto che ci trasmettono le emozioni della corsa.

Quasi mai fotografò i grandi campioni perché era più attratto, come lui disse, da un paese sedici volte più piccolo del suo ma altrettante volte diverso, diversità ben rappresentata dal pubblico dei tifosi.

L’anno prossimo, a luglio, sarò di nuovo incollata alla TV per seguire La Grande Boucle, parola di Marilda Nicolini.

Foto di Sebastião Salgado
Foto di Sebastião Salgado

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