L’OMBRELLO DELL’IMPERATORE

Tutto parte da un ombrello: un comunissimo ombrello col manico di plastica che come i suoi simili viene spesso dimenticato e passa, all’occorrenza – un acquazzone improvviso – di mano in mano. Il problema è che l’aggeggio risulta essere l’arma di un feroce assassinio e tutte/tutti coloro che lo hanno toccato entrano nel novero dei sospettati. A condurre le indagini è l’ispettore della squadra Omicidi di Tokyo Takeshi Nishida, che di nome fa anche James, essendo di padre giapponese e madre americana: un mezzo sangue o hāfu, etnia non particolarmente gradita in Japan. Takeshi, detto anche Boss per la sua stazza, ha un carattere focoso e modi spicci che mal si adattano con quelli spesso reverenziali, con gli inchini e la tradizionale cortesia della maggior parte dei suoi colleghi, usi a obbedir tacendo.
L’ispettore, guidato dall’istinto e dalla conoscenza dell’essere umano nelle sue mille fragilità e perversioni, entra in un dedalo di congetture e ogni volta che le indagini sembrano a una svolta un accadimento improvviso le ribalta, sino al finale che è una sorpresa anche per i più avvertiti.
A disegnare la trama di questo giallo dai risvolti psicologici e sociologici non è un nativo del Sol Levante ma un autore italiano esordiente, Tommaso Scotti, nato nel 1984, laureato in matematica, che seguendo una passione per le arti marziali si è trasferito in Oriente nel 2010. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca a Tokyo, dove adesso vive e lavora. Scotti riesce a disegnare con leggerezza e senza alcun intento didascalico le mille contraddizioni del Giappone, sospeso tra un’opprimente modernità e una inesorabile tradizione: la donna è spesso ancora geisha, la ricerca del lavoro estenuante, la gioventù ingabbiata in stereotipi mortificanti e la solitudine, anzi l’isolamento da ogni forma di socialità, sono in continua crescita. Takeschi cerca di infrangere le ottuse barriere di una società inquieta, con il conforto di due amici: il collega Joe e lo sfuggente Edgar. Nella massa di personaggi, ciascuno con la propria inquietante peculiarità, si salvano solo i vecchi che riescono a coniugare onore e saggezza. Tra loro un giardiniere e un imperatore.
L’ombrello dell’imperatore di Tommaso Scotti – Longanesi ed. 2021 – pag. 320l

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