Luce (sulle spalle dell’alba)

Questa mattina, dalla finestra della cucina da cui vedo una porzione della curva di San Siro, sono venuti a trovarmi Hopper e Vermeer.
Con la loro luce intendo, quella che sanno usare magistralmente. Sono rimasta incollata al vetro, a riempirmi gli occhi in attesa che rimodulasse e tornasse ad essere la luce di un mattino di metà estate a Milano. Né buona né cattiva, non bella né brutta, un po’ opalescente, anche quando il cielo è limpido.
L’aroma del caffè ad allietare le narici, gli ultimi stralci del silenzio mattutino e questa luce. Praticamente una regina.

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