Marianne e Abel hanno una storia, ma lei di punto in bianco gli annuncia che la relazione non può continuare perché c’è di mezzo un altro uomo, il migliore amico di Abel. Lui incassa il colpo e scompare dalla vita di Marianne. Si ritrovano nove anni dopo, molto più maturi, a un funerale. E, anche se in modo completamente diverso, riprendono la loro liaison.
Nato a Parigi nel 1983, figlio e nipote d’arte (il padre Philippe e il nonno Maurice), Louis Garrel bazzica fin da piccolo nell’ambiente cinematografico e ha frequentazioni con Bernardo Bertolucci, François Ozon, Valeria Bruni Tedeschi (con la quale ha avuto una lunga relazione nonostante i 20 anni di differenza), è regista e attore protagonista di L’uomo fedele. Un film breve – poco più di un’ora – in cui tutti i sentimenti umani: amore, delusione, dolore, rabbia, amicizia, sospetto vengono sviscerati con mano lieve, senza enfasi e senza drammi. Una storia delicata in cui lui Abel si lascia condurre per mano, più che dalle proprie passioni da quelle di due donne: Marianne, la sua antica fiamma, e Eve, una giovanissima donna che sin dall’adolescenza si è infatuata di lui. A completare il triangolo amoroso la figura di Joseph, il bambino, molto sveglio, di Marianne. Il tutto immerso nell’atmosfera un po’ fané di una Parigi quasi deserta, in cui si consumano, negli interni delle case, quieti amplessi e in cui si comunicano abbandoni non strazianti. Marianne ha il viso bellissimo di Laetitia Casta (attuale moglie di Garrel), finalmente affrancata da ruoli bamboleggianti, donna matura, seducente e misteriosa mentre la sua rivale Eve, Lily-Rose Depp, è figlia di Jonny Depp e Vanessa Paradis.
Tra Truffaut e Chabrol, con un pizzico di Hitchcock, “L’uomo fedele” è un film gradevole sia dal punto di vista estetico che nella profondità degli argomenti, pur trattati con apparente leggerezza.
Nato a Parigi nel 1983, figlio e nipote d’arte (il padre Philippe e il nonno Maurice), Louis Garrel bazzica fin da piccolo nell’ambiente cinematografico e ha frequentazioni con Bernardo Bertolucci, François Ozon, Valeria Bruni Tedeschi (con la quale ha avuto una lunga relazione nonostante i 20 anni di differenza), è regista e attore protagonista di L’uomo fedele. Un film breve – poco più di un’ora – in cui tutti i sentimenti umani: amore, delusione, dolore, rabbia, amicizia, sospetto vengono sviscerati con mano lieve, senza enfasi e senza drammi. Una storia delicata in cui lui Abel si lascia condurre per mano, più che dalle proprie passioni da quelle di due donne: Marianne, la sua antica fiamma, e Eve, una giovanissima donna che sin dall’adolescenza si è infatuata di lui. A completare il triangolo amoroso la figura di Joseph, il bambino, molto sveglio, di Marianne. Il tutto immerso nell’atmosfera un po’ fané di una Parigi quasi deserta, in cui si consumano, negli interni delle case, quieti amplessi e in cui si comunicano abbandoni non strazianti. Marianne ha il viso bellissimo di Laetitia Casta (attuale moglie di Garrel), finalmente affrancata da ruoli bamboleggianti, donna matura, seducente e misteriosa mentre la sua rivale Eve, Lily-Rose Depp, è figlia di Jonny Depp e Vanessa Paradis.
Tra Truffaut e Chabrol, con un pizzico di Hitchcock, “L’uomo fedele” è un film gradevole sia dal punto di vista estetico che nella profondità degli argomenti, pur trattati con apparente leggerezza.
L’UOMO FEDELE
di e con Louis Garrel – Francia 2018