LUX

Ci sono romanzi in cui non necessariamente c’è una fine. Lo scrive la stessa autrice in un passaggio: “… visto che la fine non ha fine, e allora tanto vale scrivere un nuovo inizio”. Lux di Eleonora Marangoni, è un libro strano con personaggi strani, ambientato in un luogo strano: un’imprecisata isoletta nel nostro sud, sperduta tra agave e baobab, che non ha neanche un nome. Si conosce solo il nome del vecchio albergo, Hotel Zelda (un omaggio a Zelda Fitzgerald?) che domina incontrastato mare e terra. Ci finisce per caso Thomas, un giovane londinese con madre italiana, che ha ereditato dal quasi sconosciuto zio Valentino, la proprietà. Lo seguono una giovane fidanzata – eccentrica chef di cibi di recupero – e il figlioletto di lei. L’albergo è fatiscente e inospitale, così come il suo custode, Gero; tutto è malandato e spaiato, dalle stoviglie all’assurda paccottiglia che lo zio ha accumulato negli anni. Pochi gli ospiti e singolari pure loro: un anziano scrittore molto dandy e in crisi di creatività, una giovane biologa incinta, una prostituta locale grassa e sensibile. Poi ci sono i fantasmi: quelli di un amore passato, di una madre amata, di talenti sprecati e, soprattutto, quello pungente della nostalgia per ciò che si è perso, che sembra rivivere solo in piccole cose buone di cattivo gusto. Infine c’è la luce, “Lux”, che dà nome al romanzo, la luce che svela dettagli nascosti o li cela, che rende smaglianti i verdi e gli azzurri, che esalta miserie e nobiltà.
Con un andamento diseguale e una scrittura accurata, la Marangoni delinea la trama ma è come se i personaggi si sentissero ingabbiati in uno schema e allora si muovono in una anarchia di azioni e sentimenti difficilmente catalogabili. Impariamo però ad amarli quei personaggi e anche quando scompaiono dalla scena, ci chiediamo che fine abbiano fatto. Ma, come detto, in questo romanzo la fine “non è nota”, come tutto ciò che riguarda la vita.
Giovane studiosa di Proust, Eleonora Marangoni, dice in un’intervista di non essersi ispirata al suo maestro, eppure la sua è una Recherche a tutto campo, che esplora confini non ben definiti del sé e del rapporto con gli altri, con la natura, con le cose.
Lux di Eleonora Marangoni – Neri Pozza ed.

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