MACERIE. Greta e Marlon e la strage delle Lucciole

Milano, novembre 1950: le macerie invadono ancora la città, la più bombardata in tutta Italia. Macerie fisiche e tangibili, case sventrate, quartieri distrutti, ordigni inesplosi. Ma anche morali. C’è chi ha fatto il partigiano come il giovane Mario e ora è un pesce fuor d’acqua: famiglia operaia, pochissimi “sghei”, ex pugile, un omone grande e grosso dal cuore di bambino. C’è Greta, venticinquenne agguerrita, rossa di capelli, figlia di un famoso avvocato, benestante, fresca di laurea in legge, e pronta all’esercizio, anche se, essendo donna, “l’è dura”. I due, Mario e Greta, inizialmente ostili l’uno verso l’altra, trovano però in un progetto comune una via di coesistenza. Lui comincia ad affiancare “l’avvocata” come detective, l’obiettivo è interrompere la “strage delle lucciole”, delle prostitute, diventato ormai un fenomeno che si ripete ciclicamente, nell’indifferenza comune. Ragazze che fanno la vita per fame, ex operaie pagate due lire, alla mercé della Maitresse che le sfrutta, senza diritti (non possono votare o andare in chiesa), umiliate, strapazzate nel bordello da clienti aggressivi e spesso ammazzate brutalmente. I corpi vengono ritrovati annegati o nelle campagne, ma le inchieste vengono affossate. Chi se ne importa di qualche sgualdrina finita male – se l’è cercata, pensano i più. Le case chiuse (la capitale lombarda ha il record nazionale) sono postriboli osceni, spesso dei lupanari, con donne di serie A, di serie B e di serie C, ci sono anche bambine, le più richieste da un certo pubblico. Pubblico variegato, che ha tra i suoi fan anche personaggi pubblici insospettabili: funzionari, artisti, imprenditori. E più sono influenti, più pagano, e più infieriscono sulle ragazze. Le ultime vittime hanno tutte, curiosamente, nom de plume legati al mondo della lirica. La Scala, in cui fervono i preparativi per il concerto d’apertura (allora si svolgeva il giorno di Santo Stefano), sembra – intuizione di Mario (poi detto Marlon) il detective – il luogo dove quei delitti efferati vengono concepiti.
Tra colpi di scena, descrizioni crude dei delitti, miserie senza fine, i due nonostante i tentativi anche feroci da parte dei responsabili, riescono a smascherarli. Anche se nulla cambia, nonostante l’abolizione delle case chiuse con la legge Merlin del 1958. Sono tanti ancora oggi, settant’anni dopo, gli uomini “che odiano le donne” e pensano di poterle possedere.
Grazie a Erica Arosio e a Giorgio Maimone, che con il loro bel romanzo “Macerie. Greta e Marlon e la strage delle Lucciole – Ed Mursia – 2022“, hanno dato l’estro di partecipare alla campagna a cui hanno aderito scrittrici e giornaliste italiane per denunciare la violenza di genere” #unite #rompiamoilsilenzio 

Degli stessi autori “Mannequin

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