Eravamo a corto di bigotti. Se le vocazioni erano in crisi, figurarsi le invocazioni, e la pigrizia missionaria impediva lo scouting religioso. Hai voglia ad ammonire sui pericoli del relativismo: serpeggiava un’ariaccia da tana libera tutti che non faceva presagire nulla di buono. Poi giunse Lui, Magdi. Uno ne avevamo convertito e lo portammo in processione, con la vergine in prima fila e Bocca di Rosa poco lontano. Il Neofita prese ad atteggiarsi a star della Sacra Pisside, e a fare le facce da Santa Maria Goretti. Come un adolescente conflittuale, si scagliò con veemenza contro la religione dei suoi padri. Per un po’ lo invitarono dappertutto, anche alla Prova del Cuoco, ma era noioso come un documentario sulla vita dei ciliati. Finì dimenticato.
Oggi, dopo averci annunciato che apostatizza l’apostasia, si sbattezza e se ne va, riemerge dal nebbione per collocarsi fra i soci fondatori della Cosa Nera, alle Giornat(acc)e Tricolori a Milano. Insomma: è stato bello ma non è durato. Ben due papi mosci e poco crociati hanno deluso le sue aspettative di esibizione muscolare contro l’Islam. Magdi Giovinezza Allam si rimette in gioco da ala destra, con infallibile vocazione da perdente, e saccheggia lo scaffale delle religioni della Feltrinelli. Gli allibratori allibrano, ferve il demone della scommessa: come si farà chiamare d’oggi in poi? Si quota bene Magdi Mooniano Allam. Lo segue da presso Magdi Abramo Allam. Ultimo staccato Magdi Siddharta Allam, troppo pacioccone: figurarsi, l’uomo è un intollerante seriale, se resta dieci minuti da solo stigmatizza se stesso, tanto per non perdere l’allenamento. Ma io mi ci gioco ciò che volete: sabato mattina alle otto verrà a suonare i vostri campanelli, con un mare di opuscoli, Magdi Torre di Guardia Allam.