“Sono stanca di vagabondare”, disse sul ciglio di un burrone. E si sedette nel qui ed ora del suo pensiero.
Si disse che fino a quel momento forse si era dimenticata di pensare davvero, lasciando che il pensiero la pensasse e che i pensieri la allontanassero da sé.
Si era dimenticata di sé, si era persa rincorrendosi in intricati labirinti della mente. Cercando di mangiarsi la coda, pensando continuamente a come pensare, aveva smesso di riconoscersi.
Vagabondando nella vita aveva confuso la meta con il viaggio ma, senza mai smettere di camminare con la sua mente, non era riuscita a raggiungere mete in cui riconoscersi davvero. Per questo aveva creduto di essere sempre ferma senza riuscire mai a fermarsi.
Forse ora qui, stanca di vagabondare e con le gambe a penzoloni nell’abisso, era pronta a pescare frammenti di sé nel vuoto creativo del grande pentolone della Vita.
Forse frammenti di Sé. Della voce del suo Sé. Intrecciò le sue dita, le fece scricchiolare e sorrise.
Labirinto Sorriso Vagabondaggio