MARI CHRISTMAS 4 – Come si fanno i bambini

È appena iniziato l’anno e io sento che ho già bisogno di una vacanza! Ogni giorno ne succede una! L’ultima in ordine di tempo: la Signora Carrisio del terzo piano. La Signora Carrisio aspetta un bambino, e fin qui tutto bene, tutti contenti. Io sono felice, figurati, un bambino che nasce nel nostro palazzo, poi lo teniamo in braccio, giochiamo… Ora, giusto qualche giorno fa i miei genitori mi hanno detto come si fanno i bambini. Cioè me ne hanno raccontata un’altra delle loro solite. Delle solite si fa per dire: le api, i fiori, il cavolo dell’orto. Queste sono le solite. Ma l’ultima che mi hanno detto non è la solita. L’ultima è la cosa più cretina che si sia mai sentita. È troppo cretina, non sto neanche a ripeterla! Dico io, mi sono bevuta persino quella della cicogna coi bambini nel becco. E non per altro, ma perché a un certo punto te lo dicono i tuoi genitori, che sono il tuo punto di riferimento: interrompi la tua capacità di raziocino e compi un atto di fede. Ma tutto ha un limite! Invece si sono presentati tutt’e due seri, seri a dire che invece questa volta è una cosa vera, che si fa così per davvero. Va beh, io li lascio dire: si stancheranno!
Torniamo alla Signora Carrisio. Perché è vero che non ho ben capito in che modo succede che un giorno una mamma aspetta un bambino, ma che da quel giorno lo aspetta dentro la sua pancia questo lo so. So cosa vuol dire “incinta”. So cosa vuol dire “placenta”. E infatti, quando le signore parlano tra loro di cose da signore, io adesso posso stare. E a volte, quando parlano davanti a me del bambino che deve nascere, guardano prima mia madre e lei fa segno di sì, con la testa. Io sono così fiera di questo! Non intervengo ancora nei discorsi, però ascolto le mamme e mi do un tono. «Bla, bla, bla, bla… ginecologo». La so. È il dottore delle mamme.
«Bla, bla, bla, bla… cordone ombelicale». La so. Serve a dar da mangiare al bambino. «Bla,bla, bla, bla podalico». La so. È… dunque… mmh… podalico…. Podalico non so cosa vuol dire. Chiederei ma non chiedo.
Vado nella mia cameretta, invece. Apro il Dizionario e cerco “podalico”. Leggo: «Farfalla gialla a strisce nere».
La Signora Carrisio, nella pancia, aspetta una farfalla? Ma come sarebbe a dire una farfalla?!?
Calma, ricapitoliamo: per fare un bambino ci vuole una mamma, una placenta, un cordone ombelicale, una pancia e un ginecologo. …Ah sì, anche un papà che mette i spertozz… i zoosterps… i stertrmazz… Insomma, i vermini che fanno la gara e il primo che arriva vince.
Gli altri vermini tornano indietro e lui rimane solo: il verme solitario. Uff , sto facendo confusione. Va beh, in buona sostanza succede che gli spuntano le gambe e le braccia, e diventa un bambino. Appunto, un bambino. Mica una farfalla! Sennò è un bruco. Oddio! La signora Carrisio aspetta un bruco!
Ci penso e ci ripenso. Mi tormento, spio con ansia i discorsi delle mamme: «Signora Carrisio, stia tranquilla: vedrà che tra un po’ si gira». Me lo vedo: flap flap flap.
C’è una parte di me che si rende conto che tutto questo non è possibile, ma non è mica quella parte lì che dà problemi nella vita, è l’altra!… O è quella?
Passano le ore e cado in prostrazione. Non so perché, ma cerco in tutti i modi di non farmene accorgere. Ci riesco, evidentemente. Finché la sera, allo stremo delle forze, riapro il Dizionario alla voce “podalico” e leggo: posizione del feto. E sotto di un rigo, “podalìrio”: farfalla gialla a strisce nere.
Ecco cos’era successo: avevo letto un rigo sotto. Ma posso fare ‘sta vita, io?!?

Mari Christmas, parte prima
Mari Christmas, parte seconda
Mari Christmas, parte terza
Mari Christmas, parte quinta

Mari Christmas, parte sesta
Mari Christmas, parte ultima 

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