Ari è il disgelo del cuore, la ricompensa al dolore, l’angoscia placata. E’ l’amore del padre, la considerazione di una madre, la sorella ritrovata.
Quando incontra Aristotele Onassis, Maria Callas ha la neve nel cuore. E’ lì dal giorno che venne al mondo a New York, forse un due di dicembre, forse il tre. Non è certo, perché Georges ed Evangelia aspettano un maschio, un rimedio divino alla perdita prematura di Vasily, il figlio adorato. Così non si curano nemmeno di registrarla all’anagrafe, Maria l’impostora.
Maria e Aristotele si innamorano sotto gli occhi di Winston Churchill, i Principi di Monaco e i coniugi Agnelli, ma anche del marito Giovanni Battista, durante una crociera sul panfilo miliardario e maliardo di Onassis, il Cristina, salpato da Venezia il 22 luglio del 1959. Quando due settimane dopo, a Montecarlo, la crociera termina, la vita di Maria è cambiata per sempre. L’amore con Aristotele dura nove anni, tra felicità e dolore, speranza e umiliazione. Fino allo sfregio finale, sul panfilo testimone del loro amore, Ari che corteggia Jackie sotto i suoi occhi. Del matrimonio con la vedova avida di potere, Maria lo saprà dai giornali. Lei, solo avida dell’amore di Ari, resterà ad aspettarlo nella casa di Parigi per sei lunghissimi anni.
A confortarla l’affetto di pochi, tra cui un altro suo impossibile amore, Pier Paolo Pasolini. Lui la consola per l’abbandono di Ari, lei per quello di Ninetto Davoli. Maria muore veramente il 15 marzo del 1975, giorno in cui le dicono che Aristotele Onassis è morto. Lo stesso anno se ne va per sempre anche Pier Paolo.