MI VEDI? MI SENTI?

Credo che il digitale stia modificando profondamente la scrittura, la fotografia, il modo di comunicare. In Notre-Dame de Paris, Victor Hugo scrive una pagina molto interessante sull’architettura e la stampa: “ il libro ucciderà l’edificio”, “ alle lettere di pietra di Orfeo stanno per succedere le lettere di piombo di Gutenberg”, “l’architettura è morta, uccisa dal libro a stampa”, “ un libro è subito fatto, costa così poco”, “come stupirsi che tutto il pensiero umano defluisca per questo pendio?”. Oggi, però, le lettere di piombo si sono dissolte e sono diventate digitali. L’intangibiltà del corpo del testo è violata, la comunicazione virtuale e multisensoriale sta producendo sulla scrittura un effetto simile a quello che l’invenzione della stampa produsse sull’architettura. Il rapporto tra intelligenza sequenziale (si addice alla decodifica della scrittura) e intelligenza simultanea (si addice alla decodifica delle immagini) sta mutando. Per comunicare sui social, si ricorre in continuazione alle immagini e la scrittura svolge spesso un ruolo secondario. Per dire che si è stati a cena con gli amici, anziché scrivere un messaggio in cui si elencano persone, luoghi, pietanze, situazioni, si posta una fotografia. Molti lamentano che le foto sui social siano spesso di bassa qualità. Ma se non hanno una valenza “estetica” il motivo sta nel fatto che svolgono una funzione diversa, che andrebbe ricercata tra quelle che R. Jakobson attribuisce al linguaggio (emotiva, fàtica, conativa, poetica, metalinguistica, referenziale). La comunicazione sta percorrendo strade nuove. L’isolamento a casa, dovuto al coronavirus, sta rilanciando le videochiamate, le riunioni di gruppo sulle piattaforme digitali. Ci si prepara al videoaperitivo, alle riunioni lavoro, alle videolezioni con gli studenti. Si posiziona la telecamera del tablet o del pc e si comincia: mi senti? Mi vedi? Abbassa l’audio! La qualità dei video è mediocre, le inquadrature sono fisse e approssimative, gli schermi del pc si riempiono di piccoli riquadri raffiguranti i partecipanti, le parole e le voci interagiscono con le immagini, anche nelle distorsioni. Ma un nuovo modo di comunicare prende forma, modificando il rapporto scrittura/immagine/voce/suono.

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