MIA SOREA

Voria che a vegnerme tor

fosse mia sorea

e co voxe de cantieena

come par svegiarme

ea me dixesse : Do-o-or, xe ora.

Voria che ea so man fosse calda

i so oci boni come al soito

el sorixo un poco ironico

par no farme ciapar paura.

E cussì, andar

sensa pensar al doeor de chi resta.

 

Vorrei che a venirmi a prendere
fosse mia sorella
e con voce di cantilena
come per svegliarmi
mi dicesse Dooor, è ora.
Vorrei che la sua mano fosse calda
i suoi occhi buoni come al solito
il sorriso un po’ ironico
per non farmi prendere paura.
E così, andare
senza pensare al dolore di chi resta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto