QUESTA NON E’ UNA RECENSIONE. C’è sicuramente chi è più titolato di me per farla, ma due parole a chi si appresta a vedere “Napoli velata” le voglio dire.
Non parlerò del film, vedetelo e traete le vostre impressioni. Di una cosa però vi voglio avvertire, se non avete mai avuto nella vostra vita una passione, ma una vera sia ben chiaro, potrete vederlo e parlarne quanto vorrete, ma non capirete niente. O meglio capirete la trama, un po’contorta, a volte dai contorni indefiniti, ma non centrerete il tema.
Perché qui di passione si tratta, di quella vera, oscura, che s’incontra a volte nella propria vita. Chi l’ha vissuta rimarrà impietrito davanti alle scene iniziali, le fattezze degli attori sfumeranno per assumere quelle di cui avete memoria. Rimarrete ammutoliti, senza respiro, mentre i volti e i corpi degli attori prenderanno le vostre sembianze e il battito cardiaco aumenterà contro la vostra volontà.
Tutto il resto è cinema, c’è Napoli con i suoni e i colori della sua bellezza decadente, la visione onirica e tragica della città e dei personaggi, ma quello che vi resterà attaccato come una carta moschicida sarà la passione che trasuda dai pori di ogni fotogramma.
Andate a vederlo, parlatene bene, ma anche male, comunque non riuscirete sfuggire a quel senso di vuoto che vi lascerà, naturalmente se avete avuto una grande passione nella vostra vita.