Che le mezze stagioni non esistano più lo abbiamo sperimentato da un po’: ieri ero in maniche corte e oggi raccatto la lana che trovo per mettermela addosso. Poi vado al supermercato e chiedo un etto e mezzo di prosciutto crudo. «Signora son quasi due etti, va bene lo stesso?»; vado dal fruttivendolo e chiedo due chili e mezzo di arance e «Sono quasi tre chili, va bene lo stesso?».
«Mi stanno larghe, avrebbe un 38 e mezzo?»
«Mi dispiace questo marchio non fa i mezzi numeri».
Sono in sala d’aspetto dal medico e una conoscente mi monologa quanto sia disperata che non trova nemmeno mezzo uomo libero, «Ma come mezzo uomo, ti accontenteresti di una mezza storia?»
«Sono una donna di mezza età, mica posso sperare di più?»; mi lamento del mal di schiena e «Prendi una tachipirina da 500 con un bicchier d’acqua»
«Posso prenderne mezza da mille con mezzo bicchier d’acqua?»
«Non segui mai per intero le mie indicazioni».
Porto fuori i cani e «È un bracco italiano?»
«No è mezza italiana e mezza tedesca»犀利士
«Secondo me è quasi tutta italiana».
Non esiste più il mezzobusto, il mezzosangue, il mezzodì, il mezzo litro di latte è una rarità, le persone non sono più mezzo vestite, ma direttamente svestite e nessuno se ne va più nel bel mezzo di una festa. «Ci vediamo questo fine settimana?»
«No, c’è sciopero dei mezzi».
Scusate, ma il bicchiere io continuo a vederlo sia mezzo pieno sia mezzo vuoto e odio il tronfio intero. Sarà un mezzo elogio del dubbio il mio?