Ninou

Lo guardo mentre dorme sul divano, il corpo percorso da un respiro leggero.
Un giorno nemmeno troppo lontano non ci sarà più, e di lui resteranno piccole fotografie fissate nella mente, il naso lungo come il mio, e quelle smorfie che fa con la bocca quasi stesse sorridendo, che tutti dicono ci fanno assomigliare enormemente.
C’è stato un giorno in cui bastava aprire la porta di casa, per trovarselo davanti scodinzolante e festoso mentre oggi una sordità totale lo tiene ancorato dentro un sonno profondo, dal quale riemerge sempre più a fatica.
La sera camminiamo insieme pochi metri dalla casa per soddisfare i bisogni primari, e ritorniamo tranquilli sul divano in attesa del cibo, unico motivo di un fremito di energia, dentro giorni sempre più piccoli.
Jean Michel, il mio compagno, e io restiamo qui a guardare questo piccolo mostro peloso cresciuto dentro la nostra storia, fu il suo regalo di compleanno il primo anno che stavamo insieme, un miracolo d’amore cresciuto col tempo e difficile da spiegare a parole.
Oggi Ninou, il mio bassotto, compie quindici anni.

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