Non ne godremo. Non trarremo benefici per l’anima e per la mente.
Il nostro cuore non si colmerà di gioia, né gli occhi di stupore, mentre orecchie, amigdala e ippocampo resteranno orfani di melodie celesti e di emozioni profonde e coinvolgenti.
Noi, invece, ci abbrutiremo leggendo libri, o ascoltando Bach.
Marciremo in qualche cinema o qualche teatro.
Noi sciuperemo il nostro tempo comunicando malinconicamente in rete con gli amici lontani, o conversando inutilmente con quelli vicini, davanti a un deprimente calice di rosso o a una triste tagliatella.
Noi ci strazieremo camminando sotto la luna, noi ci condanneremo alla dannazione eterna, immaginando le prime viole tra la neve appena sciolta, invece di raggiungere la beatitudine davanti al tripudio di fiori recisi di un palco illuminato a giorno.