Oblio

Dimenticare le distese dove infuria il vento
dove si sente solo il fruscio degli arbusti
che sferza incessantemente l’aria del sud.

Dimenticare il viaggio nella pampa,
le scogliere sull’oceano in burrasca,
dove elefanti marini stazionano
al freddo sole dell’estate polare.

Dimenticare il tuo primo vagito,
i tuoi occhi spalancati sul mondo,
il tuo primo pianto nella notte,
il tuo profumo nuovo e inconfondibile.

Dimenticare i tuoi primi passi,
le tue prime parole approssimate,
i tuoi abbracci, i tuoi slanci appassionati.

Dimenticare il tuo corpo che cresceva,
i tuoi occhi penetranti e scuri,
le tue mani forti e nervose,
la tua andatura svelta e saltellante.

Dimenticare la tua voce calda,
dimenticare le tue sofferenze,
le tue notti d’angoscia che erano mie,
l’odore del dolore che ci univa
e che ancora, ancora non mi lascia.

Dimenticare il bello, il male,
lo spasmo che mi stritola continuo…
… e tornare a ritroso, nel deserto immutato
e trovarvi il silenzio e la pace….

 

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