Mi ero congedata da Ed McBain con molta fatica e ho continuato a leggere i suoi romanzi usciti postumi per non rassegnarmi alla perdita dell’87° Distretto.
Purtroppo però sono passati molti anni dal 2005, quando il grande autore ci lasciò. Ma Ed McBain non può morire, come Agatha Christie, come Rex Stout, come Raymond Chandler e tutti i grandi autori di gialli.
I suoi polizieschi sono diventati un cult per chi li ha amati, ma da qualche tempo erano meno in vista nelle librerie.
Einaudi invece ha fatto una sorpresa ai lettori, un regalo a chi è già fan di McBain e una bellissima opportunità per chi ancora non lo conosce: ha ripubblicato i suoi primi romanzi nella collana Stile Libero Big con la bellissima presentazione a cura di Maurizio de Giovanni, autore egli stesso di polizieschi, ma soprattutto grande fan di Ed McBain.
Quattro titoli quindi usciti quest’anno, a iniziare da Odio gli sbirri: nuova versione per il romanzo d’esordio del 1956 Cop Hater, tradotto nel 1958 come L’assassino ha lasciato la firma, dove già troviamo quei personaggi cui siamo affezionati da anni.
Un curioso viaggio a ritroso nel tempo, quindi, dove si ritrova un gusto già noto.
Di nuovo negli uffici dell’ 87°, tra gli agenti sotto il comando del tenente Byrnes di cui conosciamo il piglio ─ chi agli esordi della sua carriera come il giovane agente Bert Kling, chi non ancora sposato come il detective Steve Carella, già innamorato però della bella Teddy ─ dove si lavora sodo sui casi e si monitora la grande città, mai citata se non come Isola, ma nota a tutti i lettori.
Ci sono già tutti gli ingredienti in questo primo lavoro bello da riscoprire anche perché nella penna di McBain si intravede bene quella meravigliosa scrittura dei romanzi successivi: asciutta, serrata, semplice ma rigorosa, che ricostruisce il delitto dettaglio per dettaglio passando per dialoghi stretti, realistici, seguendo ragionamenti logici, cui non manca quel tocco di casualità, che è poi la vita. Non manca neppure l’ironia feroce, l’umorismo sottile dei suoi personaggi e anche di quel grande regista nell’ombra che è l’autore. Non si sente il peso degli anni, la mancanza della tecnologia, di computer e cellulari, delle tecniche moderne di investigazione. Si legge invece oggi come ieri con avidità e si segue l’indagine per scovare l’assassino, mentre si simpatizza con l’uno o con l’altro dei protagonisti del distretto.
Ebbene, un’ ottima operazione editoriale questa proposta di Einaudi, perfetta per chi in vacanza desidera letture disimpegnate ma di gran qualità.
Un grazie speciale a Maurizio de Giovanni, che ha mirabilmente descritto la nascita della sua passione per questo autore geniale.
Odio gli sbirri, Ed McBain, 2017 ed. Einaudi Stile Libero Big, trad. Andreina Negretti, pref. Maurizio de Giovanni ─ pp 246, € 14, 50