Il film Diamanti di Ferzan Oztepek è stato da noi recensito quando è uscito nelle sale cinematografiche. Anzi, più che di recensione è stato oggetto di polemica. A una prima “stroncatura” di Simonetta Schilirò” pubblicata l’11 gennaio (clicca qui) è seguita, due giorni dopo, la “difesa” di Costanza Firrao (clicca qui). La diversità di giudizi ha suscitato ampia partecipazione fra chi ci segue, e molti sono stati gli interventi a favore dell’una o dell’altra tesi. Diamanti arriva in questi giorni sugli schermi televisivi; a quanto si può giudicare dalla reazione di Giorgio Cavagnaro le controversie sull’ultimo prodotto di Oztepek sono destinate a riaccendersi, coinvolgendo un pubblico ancora più largo. Pubblichiamo dunque questo recentissimo giudizio (la partita Milan-Atalanta c’è stata l’altroieri sera, 20 aprile) insieme con i precedenti sicuri di incontrare l’interesse dei lettori. (La redazione di Elleri)
Mettere insieme le più rinomate attrici italiane: fatto. Esaltarne la mediocrità, (salvo un paio, Vanessa Scalera ed Elena Sofia Ricci, forse Paola Minaccioni) infilandole in un copione senza capo né coda: fatto. Comparire, da regista “amico delle donne” in prima persona, manco fosse Giovanni Rana, nella solita tavolata canterina: fatto. Rivestire (letteralmente) il tutto di una fotografia dai colori inutilmente corrivi: fatto.
“Diamanti” fa venire in mente i fuochi artificiali di ferragosto, che ti riempiono gli occhi lasciandoti, sulla via di casa, un senso di vuoto angoscioso. Ma almeno loro hanno il buon gusto di durare cinque minuti e non due ore.
Il furbo Ozpetek rubacchia anche il peggio di Moretti e della Cortellesi e, inanellando luoghi comuni a raffica, conduce lo spettatore, a suon di schiaffoni, all’ amaro rimpianto di aver preferito lui, in una serata di primavera televisiva, a un Milan-Atalanta sicuramente più significativo da ogni punto di vista.
Mai più.
Un film che ho detestato…
C’è ancora speranza.
L’ho visto al cinema più di due mesi fa.Ozpetek ci ha messo tutti i luoghi comuni che poteva sulle donne.Un trucco parrucco inguardabile(basti citare Accorsi con il parrucchino,al limite del ridicolo)Storie di vita trite e ritrite.Non volevo crederci.Effettivamente oltre il vestito assolutamente niente
Ci sono errori ma è colpa del microfono del telefono. Pardon.
Ozoetek si è affidato alle più brave attrici sperando che potessero ovviare alla mancanza di una sceneggiatura che era in realtà fatta solo di alcune emozioni scaturite dai suoi ricordi. Perché il bambino chiuso nella stanza dei bottoni è lui stesso, è chiaro. Un bambino che vede questo mondo sontuosamente colorato di donne preminenti ma solo perché si tratta di una sartoria femminile, che era tutto il suo mondo. La sua rappresentazione della donna purtroppo è di cartongesso, da museo delle cere. Nessuna donna in quegli anni avrebbe apostrofato i maschietti che capitavano in negozio a quella maniera non ci si truccava in modo così abbondante ed esagerato… Il mondo esterno non buca nessuna finestra nessuna porta, è un continuo di macchiette come quella fra le due grandi attrici… una forse poteva essere Alida Valli, addirittura? Un modo di vedere le donne molto particolare, molto personale, che appartiene probabilmente a chi ama e un po’ desidera la bellezza femminile esteriore, a chi vede le donne come ancheggianti portatrici di meravigliosi drappi intrisi di melodramma… Concordo per la bravura della Venier l’unica che non ha strafatto, che non ha sbagliato. Ma la bravura non può rimediare alla mancanza di una sceneggiatura che quindi fa mancare la profondità dei personaggi. Non parliamo della mariticida che risulta grottesca ma soprattutto la povera Luisa Ranieri chiusa dentro a una gabbia di make-up e via così. Un film abbastanza inutile purtroppo ma rispettiamo la volontà di ospite che di averci voluto comunicare come si è svolta la sua infanzia. Le due critiche precedenti opposte fra loro fanno pensare che ognuno vede il film che vuole in fondo.
Ovviamente concordo.
Sì
Grande, Silvia!
A me la fiction è piaciuta in fondo e’ un piccolo affresco di una certa Italia al femminile. Le donne erano così. Perciò va bene così. La polemica mi pare ideologica. Bello anche il set del film nel film. Con le donne.
Una perfetta sintesi di un film di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Una perfetta sintesi del film di cui avremmo fatto volentieri a meno.
Quando vedo un film mi lascio trasportare dall’emozione che mi trasmette, questo è pieno di emozioni e posso capire chi dice che manca un sceneggiatura che approfondisca i soggetti.
Ecco perché è stato facile per Mara Venier interpretare se stessa, ma io ho sentito il grande amore del regista per le donne, tutte.
E il livello di umanità che trasmette nei personaggi mi ha fatto uscire dal cinema con una bella sensazione.
Non sono brava a scrivere (non è vero, è solo che non mi va più, o forse davvero non sono più capace, ma chi se ne importa) dunque quanto sono contenta quando qualcuno che sa farlo magnificamente (e sì, lo ammetto, milioni di volte meglio di me, comunque) scrive esattamente quello che penso. Togliendomi la fatica di farlo ma dando soddisfazione al mio pensiero. Aggiungo, di mio: non lo guardate ‘sto film, è proprio brutto brutto brutto. Oppure, guardatelo pure, ma dopo indignatevi. Tutte. Perché basta filmacci sulle donne. Scusate, ma io l’avevo premesso che non so scrivere. PS Good Job Cavagnaro, sei tutte noi.
Con dispiacere ma per me è stato un film inutile e spesso irritante denso di luoghi comuni . Personaggi banali e salvo la Scalera tutte le banali . Inguardabile la scena del prazo
le più brave attici… le attrici del mainstream che garantiscono un sicuro botteghino. Basta guardare il bellissimo “la vita accanto” di Marco Tullio giordana (sempre su sky, vicino al diamante) per vedere attori e attrici (anche 14 enni!) che “prendono di tacco” e grandemente tutto il parterre di diamanti (a parte un paio, di giuste e citate eccezioni). Le attrici italiane che hanno un “dentro” vasto, complesso, duro, che sanno creare verità esistono eccome. Chiedete a lui, a Bellocchio, a Mazzacurati.
L’ho visto ieri sera a seguito dei
Commenti entusiasti sia da donne che di uomini. Sino
Partita con l’accelleratore a full. Man
Mano che il
Film andava avanti, c’era sempre qualcosa di tirato
Per i capelli; la recitazione esagerata, il
Volere finire come una fiaba, insomma, la verita ? Non mi e piaciuto moltissimo…
L’emozione c’era, il melodramma anche, il resto non mi interessava. Milan Atalanta tempo perso.
Perfetta sintesi del film di cui avremmo fatto volentieri a meno