Omaggio a Outlander

“Quando mi troverò di fronte a Dio, vorrò fargli molte domande, ma non gli chiederò della natura del tempo. L’ho vissuta.”
Così l’incantevole protagonista esprime l’essenza di una delle serie più belle che, se vi acchiapperà, avrete la fortuna di vedere per la prima volta: Outlander.
Outlander si offre allo spettatore come un vero e proprio sontuoso compendio barocco del canone amoroso e avventuroso occidentale, pescando a piene mani dal vostro, nostro immaginario letterario e cinematografico: da Barry Lyndon a Via Col Vento, passando per i più gustosi romanzi di appendice e di avventura della nostra infanzia, riuscendo a stupire e a emozionare come poco altro nell’offerta odierna delle storie tv.
Claire, infermiera militare britannica reduce di guerra, abituata agli orrori dell’ultimo conflitto mondiale nelle retrovie del D-Day, mentre tutti festeggiano la vittoria, è già straniera in patria e nel suo stesso mondo interiore. Intelligente e di buon cuore, irrequieta e vivacissima, ormai cambiata dal dolore e segretamente colpita da stress post traumatico che si manifesta soprattutto con i forti rumori, Claire non ha più confidenza con il marito Frank, dopo tanta guerra e tanta lontananza.
I due decidono di passare una “seconda luna di miele” in Scozia, una vacanza nei pressi del borgo medievale montano di Inverness, per cercare di salvare il matrimonio e tornare a riconoscersi.
Durante una passeggiata solitaria per raccogliere alcuni fiori, Claire viene attratta come da una calamita da un antico cerchio di pietre su un colle. La notte precedente lei e suo marito avevano assistito qui a una danza di un gruppo di persone del luogo, che avevano salutato l’alba di Samhain con un rito druidico.
Claire non lo sa, ma è una “viaggiatrice”. Qualche rara persona, forse per un retaggio magico, per qualche lascito genetico extraterrestre o costruito della stessa essenza misteriosa della Scozia, può entrare in una sorta di risonanza con certi cerchi di pietre che sono veri e propri portali verso il passato.
A Craigh Na Dun, nel cerchio di pietre, ipnotizzata dal loro canto che solo lei può sentire, Claire si appoggia ad una di esse e precipita nel tempo, in una vera e propria tana del bianconiglio che la scaraventa indietro di 200 anni, nel mezzo delle guerre tra Inghilterra e Scozia per la successione confessionale del trono tra Stuart e Hannover.
Questo inizio sorprendente è il prologo di un’avventura alla “Angelica” che attraverserà cinquant’anni di storia europea e americana nei tempi cruciali dell’illuminismo e delle Rivoluzioni.
Eventi che conosceremo dal punto di vista di Claire, attraverso il suo sguardo puro di eroina indomita e pronta ad attraversare tempo e spazio, per restare fedele al suo cuore e a ciò che è, sempre in dubbio se cambiare la storia che conosce, o lasciare che essa faccia il suo corso ineluttabile con il carico di dolore che ne deriverà.
Outlander è una favola difficile da inquadrare in un genere: parte come un racconto di fantascienza classica alla HG Wells, e finisce a raccontare le guerre continentali tra settecento e primi dell’ottocento, rappresentate come in un romanzo storico alla Walter Scott più che in un romance di costume e in costume – che comunque non mancheranno.
L’originalità di questa storia è la pausa di vent’anni tra i due ritorni “al passato” della protagonista, che si laurea in medicina nella Boston della Golden Age del secondo dopoguerra, diventa un abile chirurgo, cresce la figlia, ma infine sceglie di tornare nel settecento dal suo amore, il buio e violento, e insieme tenerissimo Highlander Jamie, quando entrambi avranno già qualche filo grigio tra i capelli. Claire è *sempre* straniera, “Outlander”, “Sassenach”, ovunque e in qualsiasi tempo si trovi. Claire è più vecchia di Jamie, e Jamie amerà la sua “Lesbia” con meraviglia e devozione, diventando grazie a lei un grande uomo leader di uomini.
Outlander è una rivisitazione elegantissima del classico romanzo d’appendice, con momenti meno riusciti e altri di una bellezza purissima che vi scalderà il cuore. Vi racconterà di famiglia, di onore, di ambiguità e odio; di fanatismo e di luce, di bontà e crudeltà, di destino e coraggio.
Vi racconterà di guerra e scelte, di come qualsiasi scelta, anche fatta per amore, o per salvare vite, significhi inevitabilmente prendere bivi che lasciano qualcosa o qualcuno indietro.
Vedrete “in diretta” un genocidio, la fine di un mondo e di una cultura ancora quasi medievale come quelli delle highland scozzesi, in cui si usavano ancora le spade secentesche di Toledo, per forza degli inglesi, autentici oppressori. Vedrete nascere l’America dalla Rivoluzione, vedrete scene di mare degne di Stevenson e dei suoi tesori nascosti, o di Patrick O’Brian e di Conrad con le loro tempeste. Conoscerete il mistero “azzurro” del potere di Claire di guarire, i segreti delle pietre e il “rumore” che sentono soltanto “i viaggiatori”; incontrerete Jack Randall, uno dei più oscuri e spaventosi antagonisti della storia della TV.
Amerete lo struggente Lord John, capo militare dei dragoni, nobilissimo e puro di cuore, che amerà e rispetterà Jamie per tutta la vita pur sapendo di non poterlo mai avere.
Vedrete la potenza della medicina del novecento che deve districarsi nel segreto tra le superstizioni del settecento: Claire, medico del novecento, rischierà più volte di finire al rogo come strega.
Non dimenticherete più personaggi che escono dallo schermo come fossero reali, recitati meravigliosamente, e finalmente liberi, nel loro candore ottocentesco, dal cinismo obbligatorio e dalla corrosività noiosa e d’ordinanza così prevedibili e uguali, cui sono condannati i caratteri nelle sceneggiature moderne.
Come sempre non è quello che si prende dall’immaginario collettivo ma è dove lo si porti, dice Jodorowsky. Elegantissimo pastiche di bellezza distillata, Outlander è un’avventura degna dei miei libri di bambina, e del ricordo di mia madre che per prima me li ha messi in mano.
Anche solo per quanto questa storia straordinaria mi abbia fatto pensare a lei, per me ne è valsa davvero la pena.

(Ogni sabato su Sky/Now, in corso la seconda parte della settima stagione, in attesa dell’ottava ultima nel 2026).

 

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