PANIQUE

Georges Simenon, oltre ai racconti con protagonista il famoso commissario Maigret, ha scritto più di 300 romanzi. Tra questi, Il fidanzamento del Signor Hire, composto a Marsilly nell’autunno del ’32. Protagonista Mr Hire, appunto, un ometto “piccolo, grasso… sul cui viso cereo spiccano baffetti che sembrano disegnati con la china”, che tutti evitano come la peste e a cui, in occasione di un efferato omicidio nel quartiere, si addebita ogni colpa. Un noir a tinte forti, una storia di amore e morte, in cui la “folla” di manzoniana memoria, una massa di individui feroci, offuscati dall’ignoranza e dal pregiudizio, gioca un ruolo fondamentale.
Nel ’46, il regista francese Julien Duvivier ne trae un film “Panique“, premiato a Venezia, che però in patria non ebbe grande successo. Duvivier affida al grande Michel Simon la parte di Mr Hire. Simon, musa di René Claire, dona al suo personaggio un perfetto mix di tenerezza e fiducia, ma anche, talvolta, di baldanzosa arroganza. Un uomo grottesco e insieme gentile, un voyeur ossessionato dall’oggetto della sua passione eppure timido e riservato nel manifestarla. Il, film, restaurato nel 1989, è tornato in sala dal 6 maggio scorso, a Milano con una bella rassegna promossa dai Frigoriferi Milanesi, con Il Cinemino e Adelphi per celebrare il grande scrittore a 30 anni dalla scomparsa . In bianco e nero, in lingua originale con i sottotitoli in italiano, il film di Duvivier mantiene intatti, dopo più di 70 anni, la sua potenza e il suo fascino.
Panique di Julien Duvivier (Francia 1946)
Il fidanzamento del Signor Hire (Adelphi editore – traduzione di Giorgio Pinotti)

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