Mai ci si aspetterebbe di ascoltare in una canzonetta le parole di “Qoèlet”, libro dell’Antico Testamento che occupa il ventunesimo posto nella lista dei trentanove libri del canone ebraico. Avvenne nel 1959 e il protagonista fu Pete Seeger. Il suo editore gli aveva appena chiesto: “Non puoi scrivere una canzone come ‘Goodnight, Irene’? Non posso promuovere e vendere le tue canzoni di protesta”.
Pete Seeger, dopo aver risposto che erano le uniche che sapeva comporre, diede un’occhiata al taccuino in cui annotava i testi. Il suo sguardo cadde sui versetti 3:1-8 del Qoèlet. Pensò di farne un brano orecchiabile, riportandone integralmente i versetti. Lo intitolò “Turn turn turn” e aggiunse solo “ giuro che non è troppo tardi” al versetto biblico “un tempo per la pace”. Seeger riteneva che quello fosse un formidabile testo “pacifista”. L’editore non se ne rese conto e gli rispose: “perfetto! Era proprio quello che cercavo”.
Pete Seeger incise Turn turn turn (To everything there is a season) nel 1962, l’anno successivo Marlene Dietrich riprese la canzone intitolandola Für alles kommt die Zeit (Glaub’, glaub’, glaub’), nel 1965 i Byrds la portarono al successo, quando negli Usa e in tutto il mondo si organizzavano marce contro la guerra del Vietnam.
I versetti del Qoèlet inducono a molte considerazioni; spesso, in momenti cruciali vengono citati, come fece Yitzhak Rabin nel celebre discorso del 13 settembre 1993 alla Casa Bianca, in cui si impegnava ad avviare concrete trattative per la soluzione del conflitto mediorientale: “Per ogni cosa c’è una stagione e c’è un tempo per ogni cosa sotto il cielo. Oggi è arrivato il tempo per la pace”. Speriamo che presto giunga “un tempo per amare”.
Si riportano di seguito i versetti utilizzati nella canzone, tradotti in italiano, basati sulla versione approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana della Bibbia di Gerusalemme. ( Da wikipedia ). Come scritto nell’articolo, Pete Seeger, ha aggiunto nella canzone “giuro che non è troppo tardi” a “un tempo per la pace”.
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace”.
NB = con un click su Turn turn turn, su Fur alles Kommt die Zeit e su Byrds si apre il link per i rispettivi pezzi