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Per Cortesie così piccole,
per un Fiore, o un Libro,
si getta il seme a sorrisi –
che fioriscono al buio.
200
Li ho rubati – da un’Ape
ma la causa sei tu.
Dolce l’istanza
e quella – mi perdonò.
1035
Cara Ape, t’aspetto!
Ce lo si diceva proprio ieri
con chi ben sai
che dovevi arrivare.
Dall’altra settimana le Rane
son già sistemate, e al lavoro
gli Uccelli, quasi tutti tornati
caldo e fitto il Trifoglio.
La mia lettera sarà lì verso il venti:
rispondimi –
meglio, vola da me.
La tua mosca.
1639
Una lettera è gioia terrena –
agli dei non ne arrivano.
748
L’Autunno – sbirciò il mio lavoro a maglia
mi disse: “Ho Tinte
da far invidia ai Fenicotteri”
e mostramele allora.
Ho scelto uno Scarlatto – mi pareva
ti somigliasse
e per il bordo – un tono un po’ più cupo
per ricordare me.
Emily è gigante. Sempre. Non solo quando parla di morte, di mente, di abissi. Emily è grande anche nei testi che io scelgo di chiamare d’occasione, scritti “con la mano sinistra”, così, solo per accompagnare un regalo: un libro, dei fiori, un lavoro a maglia. Qui è libera e tranquilla – e gioca con la propria ineguagliabile maestria. La sua grandezza esce in naturalezza. Traducendola, cercando, sfrontata, il modo di portare in italiano la sua voce, mi innamoravo anche della Emily leggera e sottile. Mi infilavo nel suo ritmo, nella sua sintassi, nella sua scelta di parole. E gridavo fra me e me “sorella mia, sei immensa anche quando scherzi” – perché la poesia non è fatta dal peso degli argomenti, ma dal profondo sapere della struttura del linguaggio.
PS non ho messo il testo a fronte, perché avrebbe appesantito la pagina. Per chi volesse cercarlo su Google, ogni poesia è preceduta dal numero che la caratterizza sui “Complete poems” a cura di Thomas J. Thompson
Traduzione e immagini dell’Autrice