PER LE VIE DEL PARADISO

Le ombre degli ulivi si allargano sulla terra e con esse i ricordi che affollano la mente di Tonino, un giovane contadino pugliese degli anni 70. Porta la falce in spalla, Tonino, quasi a trascinarsi dietro quel sentimento di smarrimento e di morte che lo insegue. Una tazza di latte col pane secco da ammollare dentro; l’interno ombroso di una piccola chiesa medievale con i dipinti e le statue sciupati dal tempo e insieme volti altrettanto segnati, con le bocche sdentate che raccontano verità altalenanti.
In concorso ai David di Donatello 2022 per il miglior cortometraggio, “Per le vie del Paradiso” è l’opera prima del ventiquattrenne Giuseppe Gimmi, pugliese della provincia di Brindisi. Il corto, che dura meno di 4 minuti, è di un’intensità scabra e essenziale. Scritto, interpretato e diretto da Giuseppe, racconta i sogni del suo corrispettivo d’antan e del suo rapporto con il padre morto anni prima per una grave malattia. Ma anche il suo disagio nel vivere l’oggi, dove persino la morte “è sepolta dall’indifferenza e dal disinteresse di noi tutti”.
Frase che di questi tempi risulta tragicamente attuale.
Regista: Giuseppe Gimmi
Genere: Drammatico
Anno: 2021
Paese: Italia
Durata: 03:48
Produzione: Italiana

Il regista Giuseppe Gimmi

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