Favignana, fine anni ’60: Lucia ha 10 anni, un bel visetto che si illumina le rare volte in cui è felice. Negli ultimi tempi ha poche occasioni per esserlo, ha il cuore spezzato perché la mamma, il papà e il fratellino sono partiti per la Francia in cerca di lavoro. L’hanno lasciata a nonna Maria, detta in paese “La generala”, per i suoi modi spicci e il carattere ruvido come le mani sciupate dai lavori nei campi. Mani che però sanno con perizia “conciare” i morti, rivestirli nell’abito buono dell’addio. Lucia, chiamata da tutti la Picciridda, è un animo ribelle, soffre le rigide costrizioni che le impone la nonna e d’estate rifugge la luce, nascondendosi all’ombra del pollaio, una gallina scura e pidocchiosa per amica che poi si trascina dietro legata a una fune.
Il giovane regista siciliano Paolo Licata squaderna il romanzo di Catena Fiorello e insieme alla scrittrice firma la sua opera prima, un film struggente e delicato in cui le donne – che siano giovani vecchie o bambine – sono speciali e combattono sino alla fine le loro battaglie. Contro uomini, anzi ominicchi come li definirebbe Sciascia, che si sentono padroni del genere femminile. Un racconto di migrazioni e povertà, di paesi svuotati, di segreti inconfessabili e di ataviche rivalità in cui però si avverte già un desiderio, forte, di riscatto: la nonna che seduta fuori casa sotto le stelle fuma il suo sigaro; la compagna di scuola di Lucia che baciando la copertina del disco di Mina dice: “Io la amo” e all’affermazione quasi scandalizzata della picciridda: “Ma è una donna!” risponde: “E allora?”.
Tra sole mare e terra, Madonne in processione e canti popolari, il rapporto tra Lucia (Marta Castiglia) e la nonna (una straordinaria Lucia Sardo) sembra non dover risolversi mai, bloccato com’è in grumi di risentimento e di parole non dette. Ma ciò che le lega, a dispetto di loro stesse, si dimostrerà più forte.
Candidato ai Nastri d’Argento – “Picciridda” di Paolo Licata – Italia 2019 – Disponibile su Sky