Lei non aveva una gran dote, ma la sua dolcezza era unica e rara. Per lui i tempi dell’agiatezza erano un ricordo passato, forse un’invenzione soltanto per evitare i ricordi del vuoto, del futuro che faceva paura. Sapeva però commuoversi ancora e ancora ogni tanto scriveva qualcosa che si faceva apprezzare.
Un giorno d’inverno il cielo premuroso sorrise, la terra, matrigna, impietosa, madre avara e distratta, concesse anche un rifugio, un tetto, e infine una casa. La scontrosa fortuna, che tutti lusinga e seduce ma poco concede, indicò loro un paese, una strada. Non hanno figli, ma vivono insieme, discutono spesso, e si amano ancora.