Polaroid del ricordo, Jeanette Winterson

Ho sempre pensato che di un libro resti un’immagine. Nel senso di una polaroid stampata nel cervello, che ogni qualvolta pensiamo a quel libro è l’immagine che torna subito alla memoria. L’immagine di un cuore dentro un vaso blu indaco avvolto in una sottoveste di seta e riposto nel guardaroba di un palazzo è la polaroid di Passione di Jeanette Winterson. In questo caso l’immagine viene preceduta dal rumore del battito del cuore, un battito che segnala la propria presenza a chi lo sta cercando per averlo indietro. Sulla prima pagina ho appuntato “agosto 2000, Torre dell’Orso”, e ricordo ancora lo scoglio su cui lo lessi d’un fiato in giorni di inusitato freddo. Un libro allora esaurito che scovai tra le pile di remainders alla Festa dell’Unità di Bologna: lo avevamo rincorso in tante, ne comprai copie per tutte.  È una storia nelle storie, vita e vite che si intersecano in modo concentrico negli anni dell’Impero di Napoleone, esistenze umili, forti ed erranti tra Francia, Italia e Russia. Amori scialbi e passioni devastanti sulle città dai mille riflessi. E Villanelle, veneziana nata coi piedi palmati, si veste da uomo per lavorare al casinò evitando così l’arruolamento nella panetteria del patrigno in una Venezia napoleonica. Di Passione il fantastico e il surreale, i colpi di scena e le tinte forti da paesaggismo inglese si alternano a protagonisti la cui vita batte di riga in riga. Ma le pagine che parlano di Venezia mettono nel cuore una malinconia e uno struggimento grande per paesaggi perduti: Questa è la città dei labirinti. Puoi spostarti tra gli stessi due punti ogni giorno della tua vita e non fare mai la medesima strada. Se ti capita, è certamente per errore. Il tuo fiuto da segugio non ti servirà a nulla in questa città. Il corso che hai seguito per imparare a leggere la bussola si rivelerà inutile. Le tue indicazioni precise condurranno i passanti in campi che non hanno mai sentito nominare, verso canali che nemmeno le guide turistiche conoscono. Dovunque ti dirigi, la meta è sempre di fronte a te, ma non ti sarà mai possibile proseguire diritto.  Sembra la vita questo ritratto di una Venezia che non c’è più. Come direbbero i navigatori in mano ai turisti che oggi camminano esausti nella notte tra calli e campielli, you are lost.

 

Polaroid, Simone De Beauvoir

Polaroid, Janet Frame

Polaroid, Goliarda Sapienza

Polaroid, John Berger

Polaroid, Jonathan Coe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto