Era stata una gran viaggiatrice, amava soprattutto muoversi in auto, non aveva la patente, ma era un ottimo navigatore per il suo orientamento e per come se la cavava con le carte stradali.
Non esistevano ancora i navigatori satellitari, quelli che qualcuno chiama tom tom , altri tan tan o ton ton, ed era bello scoprire nuove strade, cercare gli alberghi, i luoghi da visitare. L’autista si fidava ciecamente di lei e così, dopo aver girato in lungo e in largo l’Italia, visitarono Francia, Spagna, Portogallo, Svizzera, e anno dopo anno tutta l’Europa.
Ora non ha più auto, non ha più autista, ma ha Google Maps.
Preferisce ritornare in luoghi conosciuti, non ha più bisogno dell’autista perché guida lei.
All’inizio era un po’ imbranata, si metteva in coda dietro alle auto, rispettava i sensi unici, sbagliava strada e non sapeva tornare indietro. A una certa età è da perdonare.
Ora si diverte un mondo, sceglie una città, cala con l’omino in una strada e da lì raggiunge i luoghi che si prefigge di visitare, ricordando i percorsi fatti tanti anni fa.
Si può viaggiare in molti modi. Quando non si può fare più come si vorrebbe, va bene anche Google Maps.