Premio Simpatia 2023

La “Roma delle meraviglie” (Domenico Pertica ed. Nes), continua a stupire, e non solo come libro – ma prosegue nell’impegno di Laura Pertica, figlia di Momo Pertica, artista poliedrico amato da Fellini, storico di ”cose romane”, che salvò la Fontana della Carlotta e che, assieme a De Sica e Palazzeschi, trasformò le Cose romane in Rose romane, istituendo l’Oscar del Campidoglio -Il Premio Simpatia- simboleggiato da una rosa in bronzo di Assen Peikov.
Il 30 maggio è andata in porto la 51° edizione (una saltò per la pandemia) che ha visto 28 “eroi della simpatia” ricevere il riconoscimento per il 2023. Uno sbuffante Pino Strabioli va a fumarsi una sigaretta ma ecco gli squilli di trombe degli sbandieratori di Cori: si parte, assieme a Paola Saluzzi e all’assessore Gotor.

Laura Pertica con Pino Strabioli

Se il pathos è partecipazione emotiva, di certo l’hanno avuta i Vigili del Fuoco del Team U.S.A.R. Lazio che per primi hanno portato soccorso ai terremotati turchi. All’insegna della Pace, la Rosa va, tra i primi, all’ambasciatore di Ukraina presso la S. Sede, Andrii Yurash. L’ingegnera Pegah Moshir Pour è l’attivista per la libertà delle donne iraniane, già vista a Sanremo con Drusilla e non si sa se sia più bella lei o la rosa che riceve per il suo rischioso impegno. Ma non ci sono “solo” eroi civili, come anche “La Libraia” Alessandra Laterza che resiste sul territorio di Tor Bella Monaca o Don Antonio Coluccia che per la sua lotta contro lo spaccio a S. Basilio gira con la scorta, no, ci sono anche i VIP, sennò che evento sarebbe. Albano non ce la fa ma, nonostante la faringite, intona uno dei suoi brani a nudo, senza basi. Applausi. Festeggia 80 primavere. Ma c’è chi ne ha festeggiate 94, organizzando “tutto d’un fiato” l’evento per il centenario di Luciano Bianciardi al Palladium: la scrittrice Maria Jatosti, nomen omen. Geppi Cucciari fa il contropelo a chi le sta davanti, come sempre e Pif è davvero un esempio di simpatia attiva nel sociale. Gabriel Garko, se capiamo bene, viene premiato per la sua incredibile bellezza. E’ giusto. Seguono Pilar Fogliati, giovane attrice e regista e Paola Sotgiu, attrice di molte serie come “Suburra” e “A casa tutti bene”. Quindi Gabriele Muccino con una selezione di immagini dai suoi film e il grande Danilo Desideri, direttore della fotografia di opere come “In nome del Papa Re” di Magni ma anche di molti film di Verdone (in giuria).

Maria Jatosti

La simpatia intesa come solidarietà umana l’ha mostrata di certo il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, come anche la “salvamamme” ukraine Maria Grazia Passeri. Si sbircia fuori per capire se i tacchi resisteranno ai sampietrini in caso di pioggia, tra poco. Intanto non è mancata la rappresentanza sportiva con Chiara Pellacani, olimpionica, oro nei tuffi agli europei, né quella artigiana con l’orafo Diego Percossi Papi e l’Antica Forneria Molettieri di Napoli che fa il pane con grani antichi ed acqua di mare. Gli applausi coprono spesso le motivazioni enunciate ma la confusione è gioiosa. Nel campo medico ricevono la Rosa Edoardo Alesse, direttore dell’IRCCS Santa Lucia e Massimo Ruggieri chirurgo. Per la ricerca e l’università premiati il centro di immunoterapia oncologica di Siena e la prima rettrice donna della Sapienza, Antonella Polimeni. Quindi viene chiamato lo storico economista Giulio Sapelli. Chiaramente degno di Rosa (con spine) anche il pluri querelato Sigfrido Ranucci, che giustamente insiste con l’informazione scomoda. Un’altra Rosa (senza spine) ad Ilaria Tuti, scrittrice thriller ma non solo. Sala affollatissima in ovvio visibilio per il super divo Amadeus che, pare, non lascerà la Rai: “Dobbiamo essere umili, entriamo nelle case”, conclude. A Serena Bortone, destinataria anche lei di qualche spina, oltre alla Rosa, chiediamo: “La vedremo l’anno prossimo o sarà anche per lei “Un altro giorno”? E lei: “Io non mollo” ! Anche queste sono le meraviglie di Roma.

Il premio: la Rosa di Assen Peikov

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