Prima l’America ha ripetuto Trump all’ONU. Bello slogan, scalda i cuori di tanti nazionalisti con lo Stetson in testa e la Colt nella fondina. Ma che significa in concreto? Un accidenti di nulla.
Nel 1917 e nel 1941 gli americani, no, gli statunitensi, dovettero rendersi conto che stava perdendo di significato, non parliamo poi del lungo periodo della guerra fredda.
Il Mondo è piccolo, è una realtà, non una banalità. Se continua a scombinare il clima l’America, no, gli USA, scopriranno che non solo non rilanceranno industrie decotte e fuori mercato, ma dovranno sobbarcarsi i costi delle calamità che li colpiranno, esattamente come gli europei e i cinesi.
Prima l’America (no, gli USA, perché l’America va dall’Alaska alla Patagonia) anche in materia di commercio. E anche in questo caso non significa assolutamente nulla. L’economia ha le sue leggi che inutilmente i governi da millenni cercano di violentare.
Se i tedeschi esportano negli Stati Uniti non è perché li hanno invasi militarmente, e nemmeno perché il costo del lavoro tedesco è inferiore a quello statunitense, ma perché le loro merci sono più appetibili per i consumatori statunitensi. Mettersi a fare guerre commerciali significa trascinare il mondo, Stati Uniti compresi, nella miseria. Prima l’America? Si, a cadere nel baratro