«Dai parcheggia».
«Eravamo d’accordo così, no?».
«No! Pagati tutti i debiti, che sono tanti, c’è da comprare la terra in Toscana per il grande canile per i randagi e il gattile, poi la casa per ospitare malati terminali, il grande ospizio per indigenti a Montecatini, una parte da immobilizzare in BOT o quello che vuoi tu, la casa al mare -quella rimane-, il loft a New York che sogni da sempre e i tre appartamenti a Roma… ah… scusa, e lo studio di registrazione per me».
«E vuoi che non rimanga niente per la piccola soffitta a Parigi? Ma vuoi mettere scrivere storie sui tetti della Ville Lumiere? A Montmartre?».
«Fai come credi, uff!».
«Allora invece di tre appartamenti a Roma in centro, ne prendiamo due in centro e uno fuori… oppure cani e gatti li mettiamo assieme».
«La prossima volta giuro che registro tutto!».
«L’appartamentino a Parigi l’abbiamo anche visto assieme!».
«Va bene… tanto facciamo sempre come vuoi tu!».
«Vai che se no è tardi. E gioca i soliti… che prima o poi escono!».
