Pronto, Pinuccio sono. Intervista ad Alessio Giannone

Alessio Giannone, esperto di comunicazione virale, è ideatore e interprete dei video di Pinuccio, faccendiere di culto in rete e autore di telefonate satiriche a politici e potenti. Il suo canale youtube è stato premiato entusiasticamente dai cybernauti con centinaia di migliaia di visite. Alessio Giannone si racconta ad Ellerì.

Alessio prima di tutto una curiosità, quanti credono che ti chiami davvero Pinuccio?
Moltissimi. Un mio ex-compagno di scuola pensa che Pinuccio sia il mio secondo nome; il gestore di un bar che frequento è andato avanti per qualche tempo a chiamarmi Signor Giuseppe, ritenendo Pinuccio troppo confidenziale.

Come nasce Pinuccio?
Pinuccio nasce circa un anno e mezzo fa. Mi occupavo già da qualche tempo di comunicazione politica, poi di satira attraverso una web tv in Puglia. Cercavo di andare oltre i localismi. Volevo raggiungere un pubblico più ampio attraverso la creazione di un linguaggio specifico per Pinuccio, frutto di una ricerca semantica su come si esprimono elettori ed eletti.
Ho dato a Pinuccio la libertà di dire le cose che ritiene, piuttosto che raccontarmi in prima persona e spesso faccio fatica a comunicare che la mia personalità e quella di Pinuccio non coincidono.

Le tue telefonate riscuotono un grande successo in rete, quali sono i video più cliccati?
La telefonata a Papa Ratzinger e quella a Marco Travaglio dopo la puntata di Servizio Pubblico che ha ospitato Silvio Berlusconi, circa 100.000 visitatori unici per ogni video.

Ballarò sta proponendo le tue telefonate, hanno accresciuto la popolarità in rete di Pinuccio?
Spesso non so quando Ballarò trasmette le mie telefonate. Sicuramente i passaggi televisivi hanno un impatto sulla visualizzazioni dei miei video. Un effetto di trascinamento maggiore si ha però con gli spettacoli in giro per l’Italia.

Da che tipo di esperienza provieni oltre alla comunicazione politica?
Ho fatto teatro classico dai 16 ai 26 anni, poi sono passato alla regia video e al web. Lo scorso anno il mio cortometraggio La Sala è stato proiettato in concorso al Festival del Cinema di Venezia.

Il web può essere emotivo, autoreferenziale e a volte borioso, quali chiavi di lettura proponi?
Pochi hanno compreso la natura della comunicazione web e non solo in termini di velocità. Il web è confidenziale e moralista, ma fornisce grandi opportunità. Due o tre anni fa sarei stato percepito come troppo fuori dagli schemi per accedere alle tv. Sul web, invece, se piaci funzioni; il web è democratico e senza raccomandazioni.

I social network sono però il regno degli urlatori telematici
Il web non cambia le persone, se mai le estremizza. Personalmente non ho mai avuto problemi, intrattengo un ottimo rapporto con chi mi segue, anche se non sempre condivide quello che dico e  adotto modalità di comunicazione diverse su Facebook e Twitter. Certo, la comodità di poter dire la propria al di qua del monitor rende il web il luogo ideale per le personalità più fragili.

Parliamo di politica, nessun tentativo di cooptazione?
Sì, a livello nazionale e locale, e di coinvolgimento nella scorsa campagna elettorale attraverso la partecipazioni ad eventi; sarei intervenuto solo a condizione di dire quello che ritenevo giusto, anche a svantaggio di chi mi invitava.

I tuoi prossimi progetti?
Sto lavorando ad una sceneggiatura che racconta la storia di Pinuccio prima che diventasse un faccendiere. Io ci lavoro, poi vediamo se riesco realizzare il lungometraggio.

Per Pinuccio sua suocera è un Guru
Ne ho fatto l’espressione di un certo tipo di matriarcato in cui l’ultima parola in famiglia spetta alle donne più anziane;  tutti i personaggi sono espressione di un microcosmo: Sabino non solo coca, Filomena delle pulizie.

Un tuo pensiero per La Rivista Intelligente?
Trova sia una rivista molto ben fatta, con grandi potenzialità di diffusione in rete.

Grazie Alessio della tua disponibilità, e a proposito, salutaci Sabino
Non mancherò.

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