I regali di Natale

 

Caro Babbo Natale, per quest’anno ti chiederei, se non ti spiace, di mettermi i regali sul tavolo della cucina, visto che l’albero non voglio più farlo. Forse tu l’anno scorso non ti sei accorto di niente, ma per me è stato un Natale complicato.
Papà era arrivato a casa con l’abete, quello vero che poi così poteva piantarlo in giardino, perché lui è ecologo e dice che odia la plastica, e quando l’ha messo nel salotto si è accorto che era più alto del soffitto di una misura che non mi ricordo, ma tanto per capirci, più di  me.
Allora la mamma gli ha detto vabbè, taglieremo la punta. Papà allora si è arrabbiato perché non se ne parlava proprio, e anche tagliando la punta non avremmo risolto niente perché c’era da mettere anche il puntale.
Pensa che ti ripensa, papà ebbe un’idea.
E fu così che fece il buco nel soffitto. L’albero rimase intero e se volevi vedere il puntale dovevi salire al piano di sopra, nella camera da letto dei miei. Sul momento la trovai un’idea geniale e non capivo perché la mamma dicesse che voleva andare dall’avvocato.
Ma poi,  caro Babbo,  per tutte le vacanze di Natale e fino a settembre, quando il buco la mamma lo ha fatto chiudere dal vicino di casa, io non sono riuscito a vedere i miei cartoni preferiti perché tutte le volte che mamma e papà avevano il mal di pancia, non so perché, ma sempre insieme, si lamentavano e io non sentivo niente.
Quindi per favore lascia i pacchetti dove vuoi, se casomai il tavolo della cucina fosse disordinato, magari portali al vicino di casa che in cortile ha un asino, un bue e, anche se non l’ho mai vista, c’è di sicuro la Madonna perché la chiamano sempre.
Lo so che è un presepe un po’ strano, ma anche noi non siamo tanto normali, ti sembra?

 

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