È successo di nuovo. Succede sempre più spesso, pensavo che sarebbe andata meglio. Vedrai che il tempo passa, ricordati che il tempo è un gran medico e via così. Invece. Invece eccomi qui a pensare un’altra volta a quanti anni avresti. Un’altra volta. Sempre uguale. Ti immagino in mille modi, maschio e femmina, biondobiondabrunobruna, gli occhi di mille colori come Lucy in the Sky, piccolino, poi ragazzoragagazza, poi uomodonna. Prima un pensiero che comincia piano, poi un martello d’acciaio che mi perfora l’anima e mi conduce come un servo fedele fino alle lacrime. Allora piango. Piango mangiando, dormendo, lavandomi. Dura quanto ha deciso di durare, quell’amabile massacro, o quanto dureranno le mie lacrime. Poi passa, mi dici, poi passa. Sì, passa. Fino alla prossima volta. Quando rimetterò questo cilicio sull’anima, e mi chiederò ancora Quanti anni avresti, oggi, mio bambinobambina mai nato.
bellissimo