Quasi quasi mi faccio uno shampoo

Hai i capelli grassi?
Ti consigliano di tutto. Dal limone all’ortica, all’argilla, allo zolfo con fiammifero annesso; dal detergerli a tempo perpetuo, che devi andare in giro con la cannula della doccia attaccata al culo, al lavarli un anno sì e uno no perché, è risaputo, più li lavi più s’ingrassano. Quindi per arrestare la colata di strutto vai in giro con l’aria da nutria appena risalita a riva, logico.
Da una cosa, comunque, non si può prescindere: la scelta dello shampoo. Se sbagli quella per te non c’è speranza, sarai scaraventata nel girone degli unti e non farai più ritorno.
Per evitarlo devi controllare l’inci. Se non guardi l’inci sei una sfigata e dopo non lamentarti, capito?
Ma poi che sarà ‘sto inci? Cerca di qua, leggi di là, credevo fosse un indice di borsa: nasdaq, dow jones e inci. Invece è la lista degli ingredienti. Scorrendola devi badare non tanto a cosa c’è, quanto a cosa non c’è. Dev’essere senza siliconi, senza parabeni, senza agenti schiumogeni, senza profumo… senza sale senza grassi senza lattosio. Per scegliere uno shampoo resti davanti allo scaffale almeno un mese, nel mentre trascorre troppo tempo dall’ultimo lavaggio, passa di lì Monini e ti scambia per il fusto da 50 litri.
Un aiuto per noi povere ragazze al sebo, secondo alcuni, pare venga dall’ultimo ritrovato della cosmetica: il low poo, o co-wash. Uno shampoo che non è proprio uno shampoo. Infatti è un balsamo. Una crema lavante che agendo “per affinità” placa l’ira funesta della cute (come dire che per pulire la friggitrice puoi usare il burro). Ma che non ti venga in mente di buttarti sotto la doccia e scaraventarti in testa il flacone tipo bottiglia di ketchup. Nossignore. Va usato a capelli asciutti ripartendo ciocca per ciocca. Bisogna essere meticolose, ci vuole il tempo che ci vuole. Perciò se devi lavare i capelli prenditi quei 3-4 giorni di ferie che vai sul sicuro.
Poi dicono che una ci mette ore a prepararsi prima di uscire. E se sono compagni-mariti mentono senza ritegno! Pur di non frantumarsi i gingilli nell’attesa che la tua chioma sia detersa, le sparano peggio dei cannoni di Navarone. Tu sei lì, col mollettone in testa che si sente un fallito perché tanto i capelli stan su anche per conto loro e quelli: «Nooo, stai benissimo. Anzi, ti dirò, così ti preferisco».
I migliori interlocutori son però quelli che ti conoscono solo dai social, ma «i tuoi sarebbero capelli grassi?», come se una potesse mai scattarsi una foto acconciata a margarina vallè; senza contare l’uso del filtro jean louis david incrociato col filtro diego dalla palma di cocco, filtro della cappa, filtro uva, uvb, antipolline e antiparticolato. Ma non c’è mai tempo di spiegarglielo, ho sempre da fare. Lo shampoo.

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